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Le banconote dei lager Casa Bruschi e la Shoah

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AREZZO

Le forme di denaro destinate ai ghetti o ai campi di concentramento sono un aspetto poco noto della storia dell’Olocausto. Per celebrare la Giornata della Memoria la Casa Museo Ivan Bruschi espone le banconote presenti nella collezione di cartamoneta di Intesa Sanpaolo relative proprio ai campi di sterminio.

E’ stata inaugurata ieri la mostra "Le banconote della Shoa. Storie di denaro nei campi di concentramento" curata da Franca Maria Vanni e aperta fino al 30 aprile prossimo. Un’occasione per conoscere una straordinaria testimonianza dai campi di prigionia, attraverso il denaro che circolava al loro interno in sostituzione delle banconote ufficiali e diffuse all’esterno. Numerosi quanto rari gli esemplari in mostra, provenienti dalla collezione di Cartamoneta Bistoni custodita alla Casa Museo parte del patrimonio di Intesa Sanpaolo.

Si tratta di particolari monete cartacee, chiamate anche "buoni", spendibili solo all’interno del campo per cui erano stati realizzati, anche come misura di sicurezza per prevenire fughe e limitare i contatti degli internati con l’esterno. Cosa si poteva comprare con i "buoni"? In realtà ben poco, in alcuni campi per esempio potevano servire a ottenere libri in prestito, ma a prezzi costosissimi. La mostra conserva anche la memoria dell’attività di tanti falsari ebrei, constretti a lavorare a beneficio del Reich.

"Già in uso nei campi di prigionia della Grande Guerra, durante il secondo conflitto mondiale l’adozione di queste speciali banconote venne imposta dai nazisti per la retribuzione dei prigionieri che vi lavoravano – spiega Franca Maria Vanni – come i buoni creati per il campo di Theresienstadt, perché sono legati al tentativo riuscito, di presentare ai rappresentanti della Croce Rossa Internazionale in maniera non veritiera questo campo di concentramento come un ambiente dove si svolgeva una vita normale, con donne al lavoro, bambini che giocavano, persone che suonavano a teatro".

"lniziamo il 2023 con una mostra che tratta un tema importante a livello internazionale, la Shoah e la memoria - dice Carlo Sisi, Conservatore della Fondazione – nel 2023 rafforzeremo la sinergia con Intesa Sanpaolo portando ad Arezzo capolavori della pittura dal ‘500 al ‘900". Numerose anche le iniziative di didattica legate alla mostra sulle banconote della Shoah a partire da quelle dedicate agli studenti con invito rivolto alle scuole per programmare la propria visita formativa. Per le famiglie domani alle 16, speciale visita guidata con laboratorio didattico per i bambini.

Angela Baldi