Arezzo, 13 dicembre 2017 - Fiom e Cgil di Arezzo hanno organizzato il convegno "Le età dell'oro" dedicato all'evoluzione e alla situazione del settore orafo aretino. Si terrà venerdì 15 dicembre nella sala della Borsa Merci in piazza Risorgimento ad Arezzo con inizio alle ore 15.30. Alla iniziativa parteciperanno Ires Toscana, associazioni di categoria, Regione Toscana, Camera di Commercio, Istituti scolastici professionali presenti nel territorio, Ordine dei Commercialisti.
Le conclusioni saranno di Maurizio Landini della Segreteria Nazionale CGIL. "Nel corso del seminario intendiamo affrontare alcuni problemi che riteniamo centrali - annuncio il Segretario provinciale della Fiom, Alessandro Tracchi. I problemi finanziari e creditizi che rischiano di strangolare il settore, il peso delle esportazioni che finisce per essere sopravvalutato se non si considera il valore di questa materia prima rispetto a tutte le altre, il tema dell'occupazione. Ma quello che ci interessa di più è attivare una vera rete tra istituzioni, imprese e sindacati per rilanciare il settore". L'occupazione, per Fiom e Cgil, è ovviamente un argomento centrale: "i dati al secondo semestre 2017 evidenziano la presenza di 1.206 imprese con 7.473 addetti - ricorda Tracchi. Il consuntivo 2016 è stato di 1.199 imprese con 7.569 addetti e con enorme flessibilità e variazione di questi dati nel trimestre. In dieci anni si sono persi 2.809 posti di lavoro e 463 imprese". Tracchi non esita ad ammettere i problemi del sindacati in un settore che non solo si ridimensiona ma vede sempre meno grandi imprese: "intercettiamo tra il 5% e il 10% dei lavoratori addetti con rappresentanza esclusivamente nelle grandi aziende industriali. Senza sottovalutare il ruolo di quest'ultime, dobbiamo ammettere una forte difficoltà di presenza sindacale nelle piccole imprese che occupano quasi il 60% del totale degli addetti.
Queste piccole imprese registrano i maggiori drammi occupazionali anche per l'impossibilità di beneficiare di misure di tenuta come gli ammortizzatori sociali, nelle formule più ampie e dove spesso per dimensione e vocazione artigianale si trovano anche le maestranze più specializzate che sono custodi dei principali segreti dell'arte orafa e del suo patrimonio tecnico professionale e di mercato". Precisa il Segretario provinciale della Cgil, Alessandro Mugnai: " se il settore orafo tiene, questo accade con un globale abbassamento del salario, delle tutele e delle condizioni del lavoro. In categoria e presso i nostri uffici vertenze, incrociamo molti lavoratori con problemi uniformi tipo mensilità arretrate". Nel convegno del 15 dicembre, Fiom e Cgil indicheranno le loro proposte. Ancora Mugnai: "il settore deve avere una sua sostenibilità economica e finanziaria. E' necessario allentare le misure restrittive per l'accesso al credito, agevolare il prestito, naturalmente con garanzie di rientro chiare.
Poi ci devono essere meccanismi capaci di sostituire il prestito d'uso con procedure più certe e con le dovute garanzie sul rientro". Occorre, secondo Fiom e Cgil, una nuova cultura d'impresa: "sono fondamentali socializzazione, condivisione, cooperazione - commenta Tracchi. Rete d'impresa, Consorzio d'imprese sono le naturali risposte per affrontare la complessità dei problemi. Progettualità d'impresa significa anche investire e rinnovare i processi per valorizzare al meglio il prodotto e assorbire gli stessi costi per certificazioni, formazione, investimenti". Gli altri temi di Fiom e Cgil: formazione con la valorizzazione degli istituti professionali aretini, nuovi ammortizzatori sociali, rilancio del Distretto orafo.