LAURA LUCENTE
Cronaca

Le frontiere della medicina. Asportano ovaie e le congelano. Dopo il tumore potrà avere figli

Una donna di 32 anni è stata sottoposta all’intervento nel centro specializzato dell’ospedale di Cortona. È il primo caso in Toscana. Mencaglia: "Tutto è andato secondo il protocollo. Eseguiti altri 70 prelievi.

È una storia di speranza che passa per forza di una donna che non si arrende. Nonostante un tumore alle ovaie sta combattendo per diventare mamma. Nel suo cammino raccolgono la sfida due équipe mediche che rendono tutto questo un percorso concreto e possibile: l’intervento delicato e innovativo ha previsto il reimpianto di tessuto ovarico congelato in azoto. Si tratta del primo intervento eseguito in Toscana e, in generale, nel centro sud Italia. Ad effettuarlo l’équipe ginecologica dell’ospedale santa Maria Nuova di Firenze nel centro di fisiopatologia della riproduzione umana dell’ospedale Santa Margherita di Cortona, diretto dal professor Luca Mencaglia.

La paziente che oggi ha 32 anni, scopre due anni fa di essere affetta da un grave carcinoma all’apparato intestinale. Dopo la diagnosi e prima di eseguire l’intervento che l’avrebbe resa definitivamente sterile, le viene proposta questa speciale tecnica. La sceglie a occhi chiusi e viene sottoposta dallo staff del dottor Alberto Mattei a un prelievo bilaterale di tessuto ovarico, che viene poi congelato e conservato nella struttura di Cortona. Il percorso verso la guarigione è lungo e impegnativo e passa anche attraverso una chemioterapia intra-addominale.

Poi la luce: il "mostro" è sconfitto e finalmente la paziente è in remissione. Dopo quello che in gergo tecnico viene definito un "periodo di sicurezza oncologica" si pensa al suo futuro di maternità. Due giorni fa, nel centro di fisiopatologia della riproduzione umana dell’ospedale di Cortona, ormai da tempo punto di riferimento della rete regionale Toscana per la preservazione della fertilità mediante crioconservazione di tessuto ovarico, arriva l’equipe fiorentina.

Attraverso un intervento in laparoscopia reinserisce il tessuto ovarico congelato nella stessa sede in cui erano state rimosse le ovaie.

"Tutto è andato secondo il protocollo – conferma il professor Mencaglia e adesso occorreranno circa tre mesi affinché il corpo della paziente riprenda le funzioni ormonali normali". A quel punto sarà possibile passare all’azione eseguendo una stimolazione ormonale per poter sperare in una gravidanza.

"Il nostro centro – spiega ancora Mencaglia – già dal 2017 ha eseguito numerosi trattamenti di criopreservazione di tessuto ovarico su pazienti provenienti da tutto il territorio nazionale. Oggi, grazie a questa collaborazione siamo stati in grado di realizzare per la prima volta il reimpianto di tessuto ovarico congelato. Dal 2016 a oggi il Centro di Cortona ha effettuato più di 70 preservazioni di tessuto ovarico lavorando in stretto contatto con il Centro di Copenaghen, diretto dal professor Claus Andersen, leader mondiale di questa tecnica, che è ampiamente affermata nel nord Europa e ha permesso la nascita di centinaia di bambini. Nel 92% dei casi è possibile il ritorno della funzionalità ormonale ovarica e nel 38% dei casi anche alla gravidanza".