Dopo le scuderie, arriva anche il museo. Porta del Foro si mette al passo con tutti gli altri quartieri e lo fa con un capolavoro realizzato sopra Porta San Lorentino. Il nuovo museo sarà inaugurato sabato alle ore 11. L’ultimo piano della torre è dedicato alla sala dei trofei, mentre il piano inferiore ospita una collezione di costumi storici del quartiere e un percorso informativo sulla Giostra. Il museo sarà intitolato alla memoria di Giancarlo Felici, storico Rettore dal 1990 al 2008. La data dell’inaugurazione è particolarmente significativa: il 15 novembre 1553 fu infatti rinvenuta, durante gli scavi del bastione di San Lorentino, la celebre Chimera, simbolo del quartiere che Giancarlo Felici, insieme al suo consiglio, volle riportare con una copia in bronzo nel luogo del ritrovamento.
Ma come è nata l’idea di creare questo museo?
"L’idea è nata circa sei anni fa - dice il rettore Roberto Felici - poco dopo l’inizio del mandato di questo direttivo. Volevamo un nostro museo, come lo hanno tutti gli altri quartieri. Ci abbiamo messo del tempo perché questi locali ospitavano la sala del consiglio direttivo, che abbiamo potuto trasferire in vicolo della Palestra solo quando abbiano terminato i lavori al circolo. Poi i nostri quartieristi si sono rimboccati le maniche ed hanno restaurato questi locali, guidati dal compianto Roberto Doro e da Franco Biccheri che hanno pensato a tutto, dagli arredi, all’imbiancatura, al restauro delle parti in legno".
Un museo dedicato alla memoria di Giancarlo Felici.
"Sono contentissimo di questa dedica. Mio padre teneva davvero tanto alla Giostra e al quartiere e intitolargli il museo è un importante segno di riconoscimento e gratitudine".
Come verrà gestito adesso il museo giallocremisi?
"L’obiettivo è quello di tenerlo aperto il più possibile, soprattutto adesso che apre i battenti la Città del Natale e che molti turisti passeranno per Porta del Foro per raggiungere il Prato e Piazza Grande. Già quando lavoravamo al museo molti si fermavano incuriositi. Adesso finalmente potranno visitarlo. Abbiamo realizzato anche una brochure in quattro lingue per spiegare quello che c’è nel museo oltre alle lance d’oro. I vecchi costumi, ma anche tanti reperti come monete, attestati, documenti antichi e le vecchie bandiere".
E il collegamento con la Chimera?
"E’ il simbolo del nostro quartiere e ci sembrava giusto legare l’inaugurazione del museo alla data del ritrovamento della Chimera. E mio padre tanti anni fa ne riportò una copia sotto la nostra sede. Ai turisti parleremo anche di questo".