GLORIA PERUZZI
Cronaca

"Le mie notti magiche in piazza Signorelli" Torna De Piscopo: "E nella mostra cerco..."

Il batterista qui 35 anni dopo. "Sogno di ritrovare cavallo a dondolo e giradischi". "Le cose che non ho detto a Pino Daniele e Jovanotti

di Gloria Peruzzi

"Da oggi, andamento depiscopiano in autostrada. C’era scritto così a caratteri cubitali nei giornali. L’ho letto quel giorno del mio concerto a Cortona. Era l’estate in cui il Ministro Ferri impose il limite di velocità a 110 km orari". A raccontarlo divertito è Tullio De Piscopo. "Ho dei bei ricordi di quel concerto. C’era anche la squadra giovanile del Napoli in ritir. Che meraviglia, suonerò nella stessa piazza di trentaquattro anni fa!".

Allora era l’estate del 1988 e De Piscopo aveva vinto il Festivalbar con ‘Andamento Lento’, stasera in piazza Signorelli?

"Sarà la cronistoria in musica dello scugnizzo napoletano Tullio". Partenza alle 21.15, ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Poi domani riceverà un riconoscimento alla carriera durante il Premio Cortonantiquaria. Session man, autore, compositore, De Piscopo è uno dei più grandi batteristi e percussionisti. Il suo stile è stato scelto da artisti di tutto il mondo: Astor Piazzolla, Gerry Mulligan, Chet Baker, Billy Cobham, Max Roach, Pino Daniele, Franco Battiato.

"Non so come ho fatto - aggiunge - abbiamo contato tremila duecento registrazioni. Impressionante!".

Cos’ha cambiato il successo di "Andamento Lento"?

"Finalmente ho potuto comprare la casa che la mia famiglia meritava. Per questo ho cambiato il titolo in ‘Santo andamento lento’. Da bambino sentivo i miei genitori che non sapevano come pagare le bollette, l’affitto, allora io desideravo diventare il più grande di tutti e comprare una reggia ai miei genitori".

Anche "Libertango" è stato un brano molto importante.

"E’ stata una grande soddisfazione lavorare con l’immenso Astor Piazzolla. Con quella canzone abbiamo lanciato un modo nuovo di fare tango, prima non esisteva la batteria in quel genere musicale. E’ stato un successo mondiale. Insiemeabbiamo registratodieci album".

Qual è oggi il suo desiderio?

"Portare pace, amore, serenità e un sorriso. Lo voglio dire a tutti, regalate un sorriso, non costa niente".

Si è mai scoraggiato?

"Sì, tante volte, anche adesso mi capita".

Come trova il modo di reagire?

"Nel sorriso, mi metto allo specchio e rido da solo o cerco di ricordare dei momenti particolari della mia vita".

Molti saranno legati a suo ‘fratello in blues’ Pino Daniele. C’è qualcosa che non ha fatto in tempo a dirgli?

"Astrigneme cchiù forte! Lui, insieme alla mia famiglia, mi ha salvato la vita in un momento molto brutto in cui temevo per la mia salute. Sul momento non gliel’ho potuto dire, volevo farlo successivamente, ma…".

A Cortona abita Jovanotti, vi conoscete?

"Sono molto affezionato a Lorenzo, mi dispiace non averlo ringraziato dopo il concerto-omaggio a Pino, scrisse un post bellissimo. A Cortona vive anche uno dei miei allievi migliori, Claudio Cuseri. Bravissimo, già nel 1986 lo segnalai per le registrazioni di Fantastico 6 in Rai".

Nelle stanze di Cortonantiquaria cosa le piacerebbe trovare?

"Vorrei ritrovare il mio cavallino a dondolo, chissà che fine ha fatto, ci ero molto affezionato. Poi il giradischi ‘Allocchio Bacchini’, mi ha fatto tanta compagnia. Viaggiava sempre con me insieme alla batteria e alla valigia di vestiti".

Cosa c’è nel suo futuro?

"Spero sempre la musica dal vivo, ma la cosa più importante è la salute. Senza non possono esserci nemmeno i concerti. Ricordate, con la salute siamo miliardari. E’ la vera ricchezza".