Era il 18 ottobre 2004, e cioè 20 anni fa esatti, quanto la partoanalgesia, ovvero partorire senza dolore, venne introdotta al San Donato in un percorso istituzionale che la rendeva gratuita. Il servizio era partito negli anni ‘80 a pagamento, svolto da un piccolo numero di anestesisti. "La partoanalgesia è una tecnica anestesiologica per il controllo del dolore da parto, efficace e sicura sia per la madre che per il feto – spiega Raffaella Pavani, direttrice area dipartimentale terapie intensive zona Est e responsabile anestesia e rianimazione -.
La tecnica si basa sul posizionamento di un catetere a livello dello spazio peridurale della colonna vertebrale lombare, attraverso il quale vengono somministrati analgesici in bassissime dosi fino alla conclusione del parto. Questo permette di controllare il dolore, mantenendo la capacità di spinta e la partecipazione attiva allo svolgimento del travaglio con ripercussioni positive sul nascituro". "Di fatto la partoanalgesia è diventata una libera scelta della donna ed anche una grande conquista per il nostro genere - sottolinea Mirella Bennati, responsabile anestesista del percorso materno-infantile -. Inoltre dal 2022 è stata creata una guardia anestesiologica ostetrica dedicata prevalentemente alle attività della sala parto".
I dati forniti da Estar relativi agli ultimi 20 anni di attività, evidenziano il successo riscosso della partoanalgesia da parte di un numero crescente di donne che l’hanno scelta come tecnica antalgica. Dal 2021, infatti, le percentuali di chi ha scelto di ricorrervi oscillano tra il 36% ed il 41%, collocando il San Donato tra i centri regionali e nazionali con i numeri maggiori. "Questi risultati sono il frutto del lavoro svolto in sala parto, un lavoro da sempre concentrato sulla necessità di garantire sicurezza e soddisfazione da parte della donna" - dice Lucia Guerrera responsabile percorso nascita. L’ultimo giovedì di ogni mese, infatti, si svolge un incontro multidisciplinare in cui le donne vengono informate dai sanitari che incontreranno al momento del loro ricovero. "La collaborazione multidisciplinare fra le varie figure professionali dell’equipe – spiega Ciro Sommella direttore ostetricia e ginecologia - è stata fondamentale per rendere un evento tanto importante nella vita di una donna, come il parto, un momento rassicurante e positivo che permette alla donna di vivere un’esperienza unica e soddisfacente".
Gaia Papi