Le pale eoliche rovinano i crinali a Badia Tedalda: l'appello del Comitato alla Regione

Il Comitato "Crinali Bene Comune" chiede al Presidente della Regione Toscana di preservare i territori di Mugello, Valtiberina, Valmarecchia e Maremma dalle speculazioni dell'industria eolica. Un appello che mette in dubbio la lungimiranza di una simile operazione e la tutela dell'ambiente.

Salviamo la Toscana dalle speculazioni dell’industria eolica. Un appello che il comitato "Crinali bene comune" ha trasformato il lettera aperta trasmessa al presidente della Regione, Eugenio Giani. "La Toscana, una delle regioni italiane più note al mondo per il suo valore paesaggistico, ecologico, storico e artistico, rischia di essere devastata da una miriade di impianti eolici di proporzioni gigantesche, nell’ordine di 180-200 metri di altezza, come grattacieli di 70 piani – scrive il comitato – e allora associazioni, comitati e gruppi di liberi cittadini hanno deciso di rivolgersi al governatore Giani per preservare i territori di Mugello, Valtiberina, Valmarecchia e Maremma toscana. Il sacrificio del paesaggio, della biodiversità e degli ecosistemi ad opera di impianti così impattanti in nome della "transizione energetica" è veramente da considerarsi un atto di tutela di ambiente come previsto dall’articolo 9 della Costituzione della Repubblica Italiana, o corrisponde, piuttosto, a un tradimento di questi valori costituzionali?". Questo il grande punti interrogativo che è stato posto, aggiungendo altri dubbi sulla lungimiranza di una simile operazione e sulla risposta che verrebbe data alle generazioni future e al mondo intero, che condivide buona parte del territorio come "patrimonio dell’umanità". "Confidiamo non solo in una risposta, ma in un’apertura al dialogo con i cittadini e con gli abitanti, mai interpellati e vittime inermi di ciò che appare piuttosto come una mera, enorme, bolla speculativa", conclude il comitato "Crinali bene comune".

Ricordiamo che al momento il Comune di Badia Tedalda ha stipulato le convenzioni per due degli otto impianti: quelli chiamati "Badia del Vento", con riferimento Rofelle, per un totale di 7 pale e "Poggio Tre Vescovi", che di pale ne prevede 11. Degli altri sei non ha avuto notizia. A breve, la "Conferenza dei Servizi" delibererà in merito all’impianto eolico industriale "Badia del Vento", ma la Soprintendenza ha già detto la sua, esprimendo parere negativo: l’impianto violerebbe le norme nazionali e regionali poste a tutela del paesaggio.