La galleria aretina Rosy Boa ospita fino al 10 novembre la sezione Arti Visive della rassegna di poesia Confluenze 2024 intitolandola Radici, quelle profonde della creatività, e offrendo una traduzione visiva originale della poesia. Curata da Matilde Puleo l’esposizione è duplice, perché presenta due mostre, la prima di fotografia in bianco e nero con opere di Luca Calugi, di Fabio Ciriachi e di Gianni Vasca con sessanta scatti, e la seconda invece dedicata a dodici "creazioni" materiche e oggettuali di Alessandro Ceni, poeta, traduttore e artista. Tra le due sezioni c’è un legame che può essere indicato nella "memoria" e nella "realtà", creando nel rispetto di Confluenze una comune radice tra il linguaggio poetico dei fotografi e il mondo esplorato da Ceni, nel quale rami e oggetti sono "incastonati", scrive la curatrice, nei supporti come un rito alchemico. La pittura di Ceni si fonde con la materia, con le forme e con la memoria all’interno di un viaggio, che trova corrispondenza visiva in quello realizzato dalle fotografie. Quest’ultime offrono uno spaccato della vita politica e sociale di Arezzo attraverso tre modi diversi.
Liletta Fornasari