
Marco Casucci ha lasciato la Lega e il ruolo di vice Presidente del Consiglio regionale della. Toscana
Per Marco Casucci sono giorni delicati, in cui ogni passo rischia di provocare valanghe. Di reazioni interne ed esterne al suo (ex) partito, di opinioni da uno schieramento all’altro, di ipotesi sul futuro. Fondate e non. L’ex vice presidente del consiglio regionale toscano, dopo l’addio alla Lega, ci tiene a ribadire un concetto: "Per me lasciare la carica è stato un atto dovuto nei confronti del partito, non ho ricevuto alcune pressione dai vertici ma è piuttosto una questione di serietà nelle scelte fatte".
Casucci, prima di lei altri hanno detto addio alla Lega quest’anno: un’emorragia o non c’è da allarmarsi?
"Le dimensioni del fenomeno non giustificano questa definizione. Serve prudenza, c’è disagio all’interno. In molti mi hanno mandato messaggi di condivisione per la mia scelta. Da parte mia il passo indietro è legato all’ingresso di soggetti che con la storia della Lega non hanno nulla a che fare, che sono legittime ma che portano a cambiare posizione su questioni fondamentali".
Ha parlato di una deriva a destra: un’estremizzazione in cui non si riconosce più?
"C’è uno scollamento tra la base e i vertici del partito, si è perso quel ruolo fondamentale che la Lega aveva di sindacato del territorio. Ovvero quel ruolo peculiare di mediazione tra città e regioni e tra regioni e Stato. Oggi più che mai penso sia importantissimo invece restare ancorati al territorio, in un dialogo aperto che vada al di là delle sigle: se io devo trovare fondi per l’ospedale di Arezzo il fatto che il presidente della Regione non sia del mio stesso partito non può pregiudicarmi nell’aprire un dibattito".
Cosa che fa invece la Lega?
"Mi sembra che si stia seguendo più l’ideologia di Destra, rispondendo alle posizioni dei vertici anche in politica estera, che i valori fondanti, di rovesciare i rapporti di forza, di difesa del nostro territorio. Una collocazione più spinta che rischia di far perdere l’adesione dei cittadini. E al Congresso non cambieranno le cose".
Quindi l’addio e l’adesione al il gruppo misto. Noi Moderati si è detto pronto ad accoglierla: sarà la sua destinazione?
"Non guardo alla poltrona. Ho aderito alla Lega nel 2010, e avevamo l’1%. Si può dire che l’ho fondata in Valdichiana. E qualunque sarà la mia nuova collocazione non dipenderà dalla percentuale di votanti. Ho scelto un profilo più prudente, che rispecchi i miei valori e la mia identità cristiana".
In autunno ci sono le regionali e a primavera 2026 le elezioni amministrative: Casucci si candida per...?
"Vedremo. La politica è la mia vita e la mia passione, e non ho nessuna intenzione di lasciarla".