Arezzo, 20 novembre 2024 – Continuano le manifestazioni di appoggio e vicinanza ai lavoratori di Abb E-Mobility colpiti dalla procedura di licenziamento collettivo fatta a partire dall'azienda. Il coordinamento di Libera della Toscana e del Valdarno e Legambiente hanno annunciato piena adesione alle istanze dei 33 dipendenti. "Ora ci sono 75 giorni di tempo per trovare un accordo sindacale per i lavoratori e le lavoratrici di un'azienda che sembrava essere un fiore all'occhiello per l'imprenditoria valdarnese - ha ricordato Libera - Ci uniamo alle richieste dei sindacati di fermare la procedura di licenziamento collettivo facendo invece ricorso agli ammortizzatori. Condividiamo il percorso di lotta indicato e la necessità di garantire la cassa integrazione da subito per il sostegno delle famiglie. Speriamo che, come già richiesto, quanto prima venga aperto un tavolo regionale per risolvere una crisi che dipende anche dalla confusione e dall'incertezza che sta colpendo un intero settore come quello delle auto, con gravi conseguenze sulla competitività dell'industria italiana che ha le sue prime vittime nelle lavoratrici e nei lavoratori coinvolti in vari modi in questo settore Saremo a fianco dei dipendenti dell'ABB E-mobility di San Giovanni Valdarno in questa loro lotta per la difesa del posto di lavoro".
Sulla stessa lunghezza d'onda Legambiente Toscana e del Valdarno. "Esprimiamo la nostra piena vicinanza e solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della ABB E-Mobility. Condividiamo il loro percorso di lotta per la richiesta necessaria a garantire la cassa integrazione da subito per il sostegno delle famiglie - ha detto Sergio Serges, presidente del Circolo Legambiente Valdarno Superiore “È stato chiesto un tavolo regionale di crisi che confidiamo venga aperto quanto prima.” “Quello che stiamo vedendo in Valdarno Superiore è solo un episodio della grande crisi dell’automotive in Italia e in Europa - ha aggiunto Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana - aver posticipato lo stop alle auto termiche, o aver indebolito la normativa UE per fare spazio ai biocarburanti di ENI (come ha fatto il Governo Meloni), non solo ha rallentato la lotta alle emissioni climalteranti, in un momento storico in cui la crisi climatica colpisce duramente il Paese, ma ha determinato confusione e incertezza nell'intero settore, con gravi conseguenze sulla competitività dell'industria italiana ed europea e, come si evince dal caso ABB, anche sulla stabilità della nostra forza lavoro”.