"Il primo pensiero è andato a Walter, ho pensato che se fosse stato vivo sarebbe stato molto felice di questa legge. Lui si era dovuto rivolgere a enti stranieri, svizzeri, per chiedere il fine vita che in Italia non era possibile". Non può che andare all’amico di una vita il promo pensiero di Stefano Nocenti, presidente dell’associazione intitolata a Walter De Benedetto.
"La Toscana ancora una volta si è dimostrata pioniera sui diritti delle persone. Però penso anche che si tratti di un primo passo, a livello istituzionale serve un intervento, serve una legge nazionale, non è giusto per le persone che soffrono essere discriminate anche sul piano regionale, perché ci sono regolamenti diversi. Un malato soffre tanto in Toscana quanto in altre regioni", aggiunge. L’approvazione, da parte della Regione, della prima legge in Italia in materia di suicidio medicalmente assistito "rappresenta un progresso fondamentale nel riconoscimento del diritto all’autodeterminazione dei pazienti nelle fasi terminali della vita".
"Walter De Benedetto, che dà il nome alla nostra associazione, non si è limitato a lottare per il diritto all’uso terapeutico della cannabis, ma ha anche stimolato profonde riflessioni sul tema del fine vita - prosegue Nocenti - La sua esperienza personale, segnata da sofferenze indicibili, lo ha portato a interrogarsi sul significato di dignità e qualità della vita nelle fasi terminali. In una lettera aperta, Walter ha espresso il desiderio di poter decidere autonomamente sul proprio fine vita, sottolineando l’urgenza di una legislazione che salvaguardi questo diritto fondamentale. La storia di Walter evidenzia la necessità di un approccio legislativo che consideri le molteplici sfaccettature della sofferenza umana, offrendo ai pazienti opzioni dignitose e in linea con le loro volontà. È essenziale - conclude il presidente - promuovere un dialogo aperto e inclusivo tra istituzioni, professionisti sanitari, associazioni e cittadini, per elaborare una normativa equilibrata che rifletta le diverse sensibilità della nostra società".