Arezzo, 09 settembre 2024 – I campi di impegno e formazione sui beni confiscati e sequestrati alle mafie, organizzati dall’associazione Libera e chiamati “E!State Liberi!” sono un progetto finalizzato ad una presa di consapevolezza sui temi dell’antimafia sociale. Libera non è però soltanto “contro” le mafie, ma è una rete di associazioni, cooperative sociali e quant’altro che si dichiara profondamente “per”: la giustizia sociale, la ricerca della verità, la tutela dei diritti ed una politica trasparente. È qui che il clan del gruppo scout San Giovanni Valdarno 1° ha passato una settimana dell’estate 2024, in particolare nel campo situato ad Aversa, nel casertano, a circa 20 km da Napoli, ascoltando testimonianze di persone che hanno sofferto, e soffrono, a causa della mafia, e prestando servizio nel luogo in cui erano ospitati, la fattoria sociale “Fuori di Zucca”, un ex-manicomio.
Le testimonianze hanno immerso i ragazzi emotivamente nelle situazioni più varie: da una giornalista che ha spiegato quanto sia difficile scrivere contro la mafia e sentirsi al sicuro ad un ex-tossico che ha chiuso con la sua vita di feste, ed ora lavora nella fattoria sociale. C'è stata poi la testimonianza di una donna il cui fratello è stato vittima innocente della criminalità organizzata. Il fattore comune tra tutti gli incontri è stato il disagio. Si prova disagio ad ascoltare un uomo dire “Le mie figlie mi ritenevano una persona pericolosa”, una giornalista ammettere che “Per combattere un nemico più forte lo Stato italiano ha avuto bisogno della mafia”, le donne di Officina Femminista affermare che prima di giungere al culmine della violenza di genere, ovvero il femminicidio, ci sono altri tipi di violenza che vengono vissuti dalla figura femminile. A contrastare però la mancanza di speranza verso un futuro migliore, che apparentemente queste parole potrebbero suscitare, il fatto che ogni persona che ha parlato durante gli incontri ha tenuto a specificare che quello della mafia è un problema con una soluzione, ma soprattutto non è una realtà che riguarda solamente il sud Italia, ma tutto il paese, e forse al nord sono solo più bravi a nascondersi.
Non sono poi mancate mansioni gradevoli e ricreative, dove i ragazzi hanno potuto fare conoscenze e discutere di macro argomenti, quali la criminalità organizzata, in un contesto poco impegnativo, ma comunque performante; alcune delle attività di volontariato che hanno occupato i giovani sono state lavorare nei campi, a diretto contatto col suolo ed il caldo di agosto, la pittura di un murales volto a promuovere la pace e la libertà, la pulizia degli ambienti comuni e la costruzione di strutture semplici che però saranno vantaggiose per prossimi partecipanti del campo E!state Liberi!. Insomma, è stata una bellissima esperienza che rimarrà nel cuore degli scout sangiovannesi.