Lucia Bigozzi
Cronaca

Morta nel campo: femminicidio? Ferita alla testa con un colpo secco. Allarme del marito, era vicina a casa

Psicoterapeuta, aveva 72 anni. Esce di pomeriggio, non torna: trovata nella notte. La telefonata della figlia. L’omicidio confermato dai primi rilievi ma resta, pur remota, l’ipotesi di una caduta. Vertice della Procura

I carabinieri sul posto

I carabinieri sul posto

Arezzo, 7 ottobre 2024 – L’urlo delle sirene spezza il silenzio della notte. Il blu dei lampeggianti “sveglia” la campagna tra Foiano e Pozzo della Chiana: pochi casolari sul crinale della collina in località Bucacce-Poggi Grassi. C’è il cadavere di una donna in un campo e l’ipotesi di omicidio su cui lavorano i carabinieri.

Un pugno di case ristrutturate, acquistate perlopiù da stranieri affascinati dalla bellezza del luogo che qui hanno scelto il loro buen retiro. Qui, tra i campi già arati per la semina, e piccoli boschetti e viali di cipressi: come quello che circonda il casolare dove Letizia Giordani, 72 anni, psicoterapeuta, viveva con il marito. Stessa età, lui di origine canadese, la passione per l’arte e la pittura e qualche incarico come interprete. Lei è morta, probabilmente per una ferita alla testa: il suo corpo è stato trovato nella notte tra sabato e ieri in un campo all’interno dei terreni che circondano la casa. Terreni recintati, chiusi all’accesso, come il grande cancello in ferro ora sbarrato, sulla stradina bianca che sale e diventa un viale “disegnato” dai cipressi.

In quel campo, è stato trovato il corpo della donna: indossava gli stessi abiti con i quali era usciti di casa, sabato pomeriggio. è da questo momento che cala la nebbia su cosa sia accaduto e che ora gli specialisti dei carabinieri cercano di chiarire. Indagini serrate, scattate subito il ritrovamento del cadavere. Il sospetto sul quale si appunta l’attenzione degli investigatori è quella ferita alla testa, inferta probabilmente con un oggetto, un corpo contundente. Un colpo che le è stato fatale.

I carabinieri, al momento, seguono la pista dell’omicidio, soprattutto dopo una prima ricognizione del medico legale sul cadavere. Resta in piedi, anche se sullo sfondo, l’ipotesi dell’episodio accidentale, magari una caduta durante la quale la donna ha battuto la testa. Ma saranno le prossime ore quelle decisive per un caso ancora avvolto nel mistero.

Ieri i carabinieri hanno sentito il marito e altri testimoni nel lavoro, certosino, di raccolta degli elementi utili alle indagini. Da una prima ricostruzione, Letizia Giordani è uscita di casa sabato pomeriggio e non è rientrata. A sera il marito, di origine canadese, ha telefonato alla figlia che in questo momento si trova in vacanza all’estero manifestandole la sua preoccupazione. E la ragazza ha dato l’allarme e fatto scattare la macchina dei soccorsi. Ieri mattina il sopralluogo del magistrato e gli approfondimenti degli investigatori i dell’Arma.

La chiave potrebbe essere proprio quella ferita alla testa che non ha dato scampo a una donna descritta da chi la conosceva come una persona “cordiale, aperta al dialogo e ai rapporti di buon vicinato. Originaria di Roma, periodicamente tornava nella Capitale, forse per motivi legati alla sua professione. Un mistero la morte di Letizia, ma già oggi potrebbe arrivare la svolta decisiva.

Nella tarda serata di ieri, a Foiano nella caserma dei carabinieri, c’è stato un vertice per fare il punto sulle indagini, al quale hanno preso parte il magistrato titolare dell’inchiesta e il procuratore capo Gianfederica Dito. Un vertice dal quale potrebbe uscire la soluzione al rebus.