LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Lettera a un bambino ucraino: "Non mollare, siamo tutti con te"

L’orrore della guerra e l’urgenza della pace: appello ai potenti, un abbraccio a chi soffre. CLASSE 4 A - SCUOLA ELEMENTARE PIERO DELLA FRANCESCA- AREZZO.

Gli alunni della 4 A raffigurano l’incubo della guerra in Ucraina

Gli alunni della 4 A raffigurano l’incubo della guerra in Ucraina

Caro bambino Ucraino, io non ti conosco, ma è come se ti avessi già visto, perché ti sento vicino al mio cuore. Io non posso nemmeno immaginare cosa tu possa passare in questi momenti difficili, ma spesso ti penso.

Ti penso la sera, quando cala la luce e tu impaurito, rannicchiato in un angolo, aspetti che risplenda nuovamente il sole con la speranza che il nuovo giorno ti porti una bella notizia, la fine della guerra. Ti penso quando vado a scuola, seduto sul mio banco, mentre tu dove sei? Mio nonno mi ha raccontato che, anche lui, quando era piccolo, durante la Seconda Guerra Mondiale, quando suonavano le sirene, correva nel rifugio sotto terra, chiudeva gli occhi, aspettando che la bomba cadesse e per non sentire il boato, faceva pensieri bellissimi, immaginando posti incantati, ma il tonfo sordo della bomba lo faceva tornare alla realtà e di colpo era di nuovo triste e spaventato.

Alla televisione, ogni giorno, vedo paesi distrutti, morti e soldati con le armi in mano ed io vorrei aiutarti, ma non so come fare. Potrei accoglierti nella mia casa, offrirti un piatto caldo, un letto morbido e giocare insieme oppure scrivere ai potenti della Terra e chiedere di far pace oppure venire a trovarti e darti tanto affetto.

Spesso mi domando: "A cosa serve la guerra? Perché i grandi non riescono a vivere in serenità, in pace, mentre noi bambini riusciamo a convivere e stare bene insieme?". Sai, in classe mia, nonostante proveniamo da 11 paesi diversi, andiamo d’accordo, ci aiutiamo nel momento del bisogno e, quando ci capita di discutere, ci confrontiamo, parliamo, anche animatamente, ma poi tutto torna come prima, torna il sorriso sulle nostre labbra e sui nostri cuori.

Non riesco a comprendere perché questo sia difficile per i grandi, per i potenti, per tutti quelli che ci dicono che la pace è bella, ma che, in realtà, non riescono a mantenerla. Mah… che strano! Ieri ho letto un libro di Geronimo Stilton in cui c’era scritto che la pace è sincerità, amicizia, dialogo, inclusione, altruismo, regole, onestà ed impegno, cioè tutte quelle cose che si devono condividere con gli altri per poter vivere insieme in armonia e senza prevaricazioni.

Invece, niente di tutto questo, tu soffri nell’indifferenza degli altri! Ci sono io accanto a te, non aver paura che presto finirà e tu potrai tornare a correre felice e spensierato nei prati verdi e rivedere i tuoi compagni con i quali trascorrere giornate soleggiate.

Non mollare, caro amico, tieni duro, i bambini che hanno visto la guerra, sono l’unica speranza di pace!