MARCO CORSI
Cronaca

L’ex sindacalista montevarchino Romei Romei chiede la mobilitazione per salvare un dipinto

E’ un’opera dell’artista Michelangelo Vestrucci, che si trova nella chiesetta di Rendola e che necessita di lavori di restauro.

La chiesetta di Rendola

La chiesetta di Rendola

Arezzo, 22 aprile 2025 – L'allarme è stato lanciato da un rendolese doc, Romeo Romei, ex sindacalista, un tempo a capo della Cgil ed ex presidente dell'Anpi, tornato a parlare in queste ore di un prezioso dipinto che si trova all'interno della Chiesa della frazione montevarchina di Rendola. E' attribuito al pittore montevarchino Michelangelo Vestrucci (1569 – post 1634). Un’opera di grande valore storico e artistico che, come ha sottolineato Romei, purtroppo, da troppo tempo versa in condizioni di abbandono e incuria. Ma la vicenda non è nuova. L'ex sindacalista ha infatti ricordato le cronache locali di qualche anno fa, che già allora riportarono una serie di denunce e soprattutto le condizioni in cui versava questo piccolo grande capolavoro.

All'interno della piccola chiesetta rendolese, il dipinto giaceva dimenticato, abbandonato a terra e in pessime condizioni conservative. Identificato come “Allegoria dell’Immacolata Concezione con la Sibilla Persica e la Sibilla Libica”, venne realizzato proprio da Vestrucci per la Compagnia omonima, un tempo annessa alla chiesa di San Donato.  Nel 1805 il dipinto era stato collocato all’interno di una nuova mostra d’altare, commissionata dai confratelli, testimoniando così il valore e la centralità che l’opera aveva per la comunità.  "Ma il tempo, l’incuria e la mancanza di attenzione da parte di chi avrebbe dovuto tutelare questo bene hanno messo a serio rischio la sua sopravvivenza - spiega Romei - Già allora si lanciava un appello chiaro: senza un intervento tempestivo, il dipinto sarebbe andato irrimediabilmente perduto, con la responsabilità morale e culturale ricadente su chi ne deteneva la custodia, ovvero la Curia di Arezzo".

"Solo dopo mesi di silenzio, e grazie alla sollecitazione pubblica e all’interessamento del Vescovo Fontana, la Curia decise di intervenire, accogliendo finalmente la richiesta di mettere al sicuro l’opera. Grazie al supporto dell’Associazione “Via dei Musei” di Montevarchi, e con la garanzia istituzionale del sindaco Silvia Chiassai Martini, il dipinto fu rimosso dalla sua posizione precaria e affidato a una restauratrice montevarchina per le prime operazioni di messa in sicurezza." "Un primo passo importante, certo, ma ben lontano dal garantire la rinascita dell’opera - ha proseguito l'ex sindacalista - il restauro completo richiede infatti risorse economiche ben superiori a quelle finora raccolte tramite sottoscrizioni popolari, e ad oggi il dipinto resta in attesa di un futuro certo. Il valore di quest’opera non si limita al solo ambito artistico, ma rappresenta un tassello fondamentale della storia culturale di Rendola e delle colline montevarchine, territori che da anni lottano contro il progressivo spopolamento”.

"Salvaguardare il dipinto, restituirlo alla sua collocazione originaria e rendere fruibile la chiesa non significherebbe soltanto recuperare un capolavoro, ma anche offrire un’opportunità concreta di valorizzazione turistica e culturale per l’intera area." Eppure, a distanza di anni dall’inizio della vicenda - prosegue Romeo Romei - nessun intervento risolutivo sembra all’orizzonte. L’indifferenza, il tempo e la burocrazia rischiano di spegnere definitivamente ogni speranza di recupero. Può sembrare una forzatura  continuare a insistere su un problema che, a confronto con le grandi questioni del mondo, può apparire marginale. Ma ogni comunità ha il dovere di prendersi cura del proprio patrimonio, soprattutto quando si tratta di opere che raccontano la storia e l’identità di un territorio. Chi ha la possibilità e il compito di trovare una soluzione, agisca, e lo faccia presto.”