LUCIA BIGOZZI
Cronaca

L’export vola, salari e pensioni no. Economia: provincia a due velocità. L’occupazione record e le ombre

Primi per il ruolo dell’industria, il turismo cresce ma la media dei pernottamenti è fanalino di coda. Soffre ancora la raccolta differenziata, la spina dei furti in casa. Resta alta la partecipazione al voto.

Le pensioni degli aretini sono le più basse della Toscana, con una forbice rilevante tra le donne, penalizzate, e gli uomini. Una pensione su 4 è sotto i 750 euro e appena il 4% tra 2000 e 3000 euro. Però la spesa per i consumi sta risalendo, con un aumento del 21,4%. Cresce anche il reddito disponibile, del 13,4% e la superficie media delle case è la più grande della regione. Non solo: la bilancia commerciale è in attivo, cioè più esportazioni che importazioni. L’export ha l’incidenza più alta della Toscana. E quella aretina è anche la provincia con la maggiore incidenza dell’industria sul complesso dell’economia, quasi un terzo. Cresce il turismo in termini percentuali ma sono più gli arrivi delle presenze: in buona sostanza, più gente ma i pernottamenti salgono in modo meno travolgente, anzi il dato - 2,72 notti a testa - è il più basso della Toscana.

L’occupazione giovanile è nettamente sopra quella toscana e nazionale. Eppure la retribuzione media annua è inferiore a quella regionale e nazionale. Il valore aggiunto nominale pro capite provinciale è inferiore a quello toscano. I contratti erogati sono prevalentemente a tempo determinato. Punti di forza e di debolezza al centro del Rapporto "Arezzo 2030" che elabora un’analisi complessiva su come la provincia aretina si colloca rispetto ai 17 obiettivi (Sustainable Development Goals) individuati dall’Agenda 2030 varata dall’Onu. Lo firmano Camera di Commercio e Università degli studi di Siena in collaborazione con Acli e Movimento Cristiano dei lavoratori nel meeting annuale alla Borsa Merci (nel grafico qui accanto abbiamo estrapolato il focus su lavoro e impresa). Il report ha messo sotto la lente circa trecento indicatori legati alla sostenibilità e tra questi l’aspettativa di vita, il trend del livello di istruzione, la povertà, lo stile di vita, le fonti energetiche. Nella nostra provincia, la speranza di vita - alla nascita e a 65 anni - è superiore a quella regionale e nazionale.

Il numero di laureati è aumentato ed è superiore alla media sia regionale che nazionale mentre il numero di persone con almeno il diploma resta inferiore alla media regionale. Il dato che colpisce, in negativo, è l’aumento della dispersione scolastica (17%) tuttavia inferiore al valore regionale. Un adulto su 3 ha problemi di sovrappeso e solo uno su 10 consuma almeno 5 porzioni di frutta-verdura al giorno. Il 10% degli adolescenti è sedentario e solo 3 su 100 consumano almeno 5 porzioni di frutta-verdura al giorno. Il 16% fuma regolarmente. Decisamente meglio l’indice che registra il rapporto tra bambini e sport: Arezzo è tra le prime 25 province italiane. Bene anche il capitolo agricoltura bio: la percentuale delle coltivazioni biologiche sulla superficie agricola utilizzata, la nostra provincia è superiore a quella toscana anche nel 2023. I comuni con valori più elevati son Castiglion Fibocchi e Badia Tedalda.

Capitolo energia verde. La percentuale di energia elettrica da fonti rinnovabili è diminuita, ed è meno della metà del valore regionale (19,8 vs 41,3). L’estensione dei pannelli solari negli edifici pubblici la pone a metà classifica delle province italiane, ma è notevolmente aumentata rispetto al dato precedente.

Raccolta differenziata: anche se il trend è in crescita, la percentuale è ancora inferiore a quella regionale e lontana dall’obiettivo del 65%. Il consumo annuo di energia elettrica pro-capite è elevato, sta aumentando nel tempo e colloca Arezzo al cinquantaseiesimo posto tra le province italiane (nel 2018 era al quarantesimo). La disponibilità di aree pedonabili nei capoluoghi è largamente inferiore alla media regionale e Arezzo non ha ancora raggiunto la Carbon Neutrality ed ha elevate emissioni di CO2. Sul fronte della sicurezza, il livello di criminalità è tra i più bassi della Toscana.

I furti in abitazione, ance se aumentati nell’ultimo anno, sono molto più bassi del periodo antecedente al 2020. Il numero di rapine è particolarmente basso, confrontato con le altre province toscane, anche se in aumento nell’ultimo anno. E sul versante giustizia, la durata media delle cause si è ridotta e colloca la nostra provincia tra le prime province in Italia. Interessante anche il dato sulla partecipazione dei cittadini alle elezioni politiche: il report dice che è tra le più alte in Toscana ma in costante calo. Fiore all’occhiello, il terzo settore, molto presente sul territorio, con valori superiori a quelli regionali.