ANGELA BALDI
Cronaca

Licciardello, i luoghi della formazione dall’alto medioevo al 1300

Secondo incontro del ciclo di conferenze organizzato dalla Società storica aretina su "Istruzione e scuole in Arezzo dal medioevo all’età...

Secondo incontro del ciclo di conferenze organizzato dalla Società storica aretina su "Istruzione e scuole in Arezzo dal medioevo all’età contemporanea". Oggi alle 17:30, Pierluigi Licciardello parlerà all’Auditorium Ducci di via Cesalpino dei "luoghi della formazione" dall’alto medioevo al milletrecento. Curato da Giovanni Galli, il ciclo di conferenze, è parte di un più ampio progetto e si propone di ricostruire istituzioni, iniziative e figure del secolare processo volto a favorire l’estensione delle conoscenze culturali da una ristretta cerchia di specialisti a strati sempre più larghi della popolazione, approdando nel corso dell’Ottocento all’organizzazione della Pubblica Istruzione come servizio istituzionalizzato, prima di élite e poi di massa.

Nel corso del medioevo i luoghi dell’istruzione ad Arezzo e in territorio aretino si moltiplicano al variare del contesto storico, differenziando le loro caratteristiche relativamente a maestri, allievi, programmi, sedi, strumenti. Si passa dalla scuola annessa alla cattedrale di Pionta, attestata fin dall’epoca longobarda, ai maestri laici di diritto e di medicina, che emergono a partire dal secolo XI e caratterizzano l’istruzione dei secoli seguenti. Nel Duecento gli insegnamenti superiori in città si organizzano nell’università ("Studium generale"), la cui genesi resta ancora oscura. Tra Duecento e Trecento cresce la documentazione disponibile e comincia un’attività scolastica anche tra i frati, i Domenicani soprattutto, mentre aumenta il numero degli insegnanti laici, privati o stipendiati dal Comune. È in questo ambiente che matura una cultura nuova, pre-umanistica, incentrata sullo studio dei classici latini.

Pierluigi Licciardello è ricercatore in Letteratura latina medievale all’Università di Bologna, dove si occupa soprattutto di letteratura religiosa. Socio fondatore della Società storica aretina, ha dedicato numerosi studi alla storia di Arezzo e di Camaldoli. È autore di numerose opere, fra le quali vanno ricordati i libri sull’agiografia aretina.