ROBERTO BERTONCINI
Cronaca

L'incendio "brucia": allarme dopo il rogo bis, la Procura indaga ma il lavoro riparte

Vertice dal prefetto con Chiassai e Confindustria: più controlli di notte nell’area industriale. Stabilimento sotto sequestro ma danni minori del previsto. Lunedì riparte la produzione?

Il rogo a Levane

Arezzo, 10 aprile 2021 - La luce del mattino, dopo quella delle fiamme della sera, rivela uno scenario meno terribile di quanto si potesse pensare per la Lem. Un colpo duro, certo, ma la rapida attivazione della macchina dei soccorsi ha scongiurato il peggio e danni ancora più gravi per l’azienda di via Valiani a Levane. Ci sono voluti 14 mezzi e 36 uomini delle squadre dei vigili del fuoco dei comandi di Arezzo e Firenze per domare il fuoco che ha interessato l’area produttiva dello stabilimento.

L’incendio era già stato spento nella notte, con le operazioni di bonifica e il monitoraggio del sito attive dalla mattinata. «Il pronto intervento delle nostre squadre di sicurezza e dei vigili ha fatto sì di poter ridurre al minimo i danni, sia quelli della produzione che emotivi - spiega Omar Cescut, responsabile comunicazione Lem - L’azienda fa riferimento a Daniele Gualdani e abbiamo già cominciato a riprogrammare la produzione con le altre aziende del gruppo. Speriamo di poterci rimettere in moto da lunedì».

Attualmente lo stabilimento è stato posto sotto sequestro dai vigili del fuoco che cercheranno di capire come si sia sviluppato l’incendio. La procura di Arezzo ha aperto un fascicolo che segue l’altro relativo alle fiamme da Valentino, affidato al pm Marco Dioni. «Per i colleghi è stato un duro lavoro, ma svolto nel migliore dei modi - commenta Roberto Tommasini, funzionario dei vigili di Arezzo - le difficoltà maggiori sono state l’accesso alla fabbrica, con il fumo e il fuoco per le sostanze che bruciavano, ma l’emergenza è stata subito contenuta scongiurando conseguenze ambientali. L’area è sequestrata e procederemo con le indagini per scoprire quanto accaduto». Chiarezza e sicurezza, dunque. Lo chiedono istituzioni, categoria e forze politiche.

«Questo secondo incendio in pochi giorni fa crescere i dubbi e la preoccupazione. Fortunatamente i rilievi di vigili e Arpat hanno escluso conseguenze gravi per l’inquinamento - ha dichiarato il sindaco di Bucine, Nicola Benini - Le conseguenze più gravi sono per Valentino e Lem, all’opera per ripartire prima possibile e limitare i danni occupazionali. Indispnesabile agire per rassicurare gli imprenditori e tutelare i posti di lavoro».

Dei due episodi ne hanno discusso con il prefetto Anna Palombi, anche il presidente della Provincia, Silvia Chiassai Martini, e il responsabile di Confindustria Alessandro Tarquini. «La situazione è preoccupante – dice Chiassai Martini – si tratta di due grandi aziende, 400 dipendenti la Lem e 150 Valentino, che a distanza di pochi giorni sono state devastate dai roghi. La sicurezza di imprese e cittadini deve rappresentare una priorità da coltivare in sinergia e in collaborazione con tutte le istituzioni».

Sulla stessa linea Tarquini: «Abbiamo chiesto al Prefetto di intensificare, già da stasera, le misure di sicurezza nella zona industriale di Levane, con presidi notturni delle forze dell’ordine per controllare le aziende».