Arezzo, 21 gennaio 2023 - Trenta agosto 2006: da quel giorno la vita di un ragazza di 30 anni non è più la stessa. Quel giorno, Laura Capaccioli sta andando al lavoro. E’ al volante dell’auto, percorre la strada che collega Castelluccio a Castiglion Fibocchi. All’improvviso, l’incidente con un camion manda all’aria progetti, sogni, e la catapulta in un incubo: due settimane in coma, sedici anni attraversati da quattordici interventi chirurgici, la perdita di un occhio, lunghi periodi di riabiliazione. Ha dovuto ricominciare da zero, imparare tutto, perfino come si versa l’acqua nel bicchiere "perchè con un occhio solo non hai più il senso della profondità".
C’è voluto tutto questo tempo "per metabolizzare, capire che è successo realmente". La risalita, il riscatto, la tenacia, poi la nuova vita. Oggi Laura ha deciso di raccontare la sua storia "metterla nero su bianco, riordinarla nelle pagine di un libro" per testimoniare che "se vuoi, puoi. Anche nelle situazioni più difficili c’è una possibilità che devi cogliere per andare avanti". Laura ha sperimentato la profondità del dolore e della solitudine: "Ero una ragazza dai mille progetti, mi sono ritrovata distesa su un letto d’ospedale, incapace di fare da sola. C’è voluto tanto tempo per capire cos’era successo, quanto il fisico fosse provato e, piano piano, ho imparato a conoscere e ad usare questo nuovo corpo: una caviglia e un gomito bloccati, un occhio perso", spiega Laura.
Come se non bastasse, ha subìto l’abbandono: "Al momento dell’incidente convivevo ormai da sette anni. Ero felice con lui: credevo fosse la persona giusta per me, ma mi sbagliavo. Quando si è reso conto che per il mio recupero ci sarebbe voluto tanto tempo, tanta pazienza, prima mi ha distrutto psicologicamente, poi mi ha lasciato".
In tutto questo percorso, Laura non ha mai perso il sorriso "perchè potevo essere morta e invece sono qui, viva". E’ questa la chiave di volta per la donna che oggi è diventata e per quello che può trasmettere agli altri consegnando la sua esperienza nel libro che ha scritto e che presenta a Subbiano. Nel titolo c’è l’essenza: "Gli occhi addosso" (Europa Edizioni). Con Laura ne parleranno il giornalista Claudio Repek, autore della prefazione, il team sanitario che l’ha seguita nel percorso di rinascita: Giuseppe Spinelli, chirurgo maxillofacciale, Barbara Nucciarelli del 118, Giampaolo Senesi, oculista, e il fisioterapista Dario Orlandi.
Quello che è successo a Laura può accadere a chiunque ma a fare la differenza è la forza della vita che questa giovane donna ha dimostrato. E ora vuole condividere con chi ascolterà il suo racconto.