L’Italia dei Due Mari batte un colpo Grosseto-Fano ed E45 sul tavolo

Incontro in videoconferenza fra i presidenti delle Regioni del centro. C’erano Zingaretti per il Lazio e Giani per la Toscana che ha riproposto il caso delle Eterne Incompiute. Il patto dei governatori

Migration

Le Grandi Incompiute, dalla Due Mari alla E45, tornano al centro dell’attenzione delle Regioni attraversate. E succede nel corso di una videcocall cui sono collegati i governatori di cinque territori del centro della penisola, praticamente tutta l’Italia di Mezzo. L’incontro è stato rapido ma denso di impegni. Per la prima volta le cinque regioni dell’Italia di Mezzo hanno provato a partorire un progetto comune, ribattezzato ’L’Italia dei due Mari’, intesi come Tirreno e Adriatico

Scopo dell’incontro di ieri era mettere al centro del dibattito politico le priorità e le strategie da portare avanti nelle cinque regioni del centro Italia sull’uso delle ingenti risorse del Recovery Fund, e della condivisione degli obiettivi e potenzialità del Next Generation Eu.

Collegati su una piattaforma dedicata la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il presidente delle Marche, Francesco Acquaroli, il presidente dell’Abruzzo, Marco Marsilio, il presidente della Toscana, Eugenio Giani, e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Che hanno risposto anche a domande di giornalisti delle cinque regioni.

Tra i primi a mettere sul piatto il dossier infrastrutture è stato, ovviamente, il presidente Eugenio Giani. Che ha ricordato gli iter molto complicati per i lotti della Due Mari, la Grosseto-Fano, una delle strade simbolo dell’Italia centrale, e della Tirrenica, l’autostrada che è sparita dai radar di ogni programmazione. Della Due Mari basterà ricordare che è stata avviata a metà degli anni ’60, su spinta di Amitore Fanfani, che allora era l’uomo forte del collegio elettorale della Toscana del sud: sessant’anni non sono bastati per arrivare neppure a metà dell’opera, in provincia di Arezzo ne mancano addirittura i due terzi. Senza dimenticare il caso E45, altra via verso l’Adriatico che parte quasi dal Tirreno (Orte), una superstrada che sembra una mulattiera a quattro corsi, quando non ci sono restringimenti.

I presidenti di Marche e Abruzzo, Acquaroli e Marsilio, hanno subito raccolto l’assist di Giani. "Il piano nazionale di ripresa e resilienza, come ha ricordato il presidente della Toscana - ha deto Acquaroli - non soddisfa le regioni del centro Italia. Ci vuole più tempo ad andare da Firenze ad Ancona che volare a Londra". Le altre quattro Regioni hanno messo sul tavolo anche i vari ’bonus sisma’ che "per sua fortuna non coinvolgono la Toscana". La presidente dell’Umbria, Donatella Tesei ha chiesto "un programma condiviso di infrastrutture, di logistica. Se non facciamo camminare, oltre alle idee, le persone e le cose, sarà difficile varare progetti complessi. Bisogna creare le condizioni perché il tessuto economico dell’Italia di mezzo abbia le dotazioni necessarie per sviluppare le sue potenzialità".