Arezzo, 18 aprile 2020 - Pomeriggio movimentato quello di martedì scorso davanti a un supermercato alla periferia nord della città. Un acceso diverbio è finito con due giovani di nazionalità romena denunciati per minacce aggravate: i due infatti hanno puntato una mitragliatrice giocattolo contro il vigilante addetto alla sicurezza della struttura. La lite è scoppiata tra una guardia giurata, che vigilava all’esterno del supermercato, e i due avventori, un diciannovenne e un ventinovenne di origine rumena.
Motivo del diverbio, a quanto si apprende, il mancato rispetto da parte dei due giovani, delle disposizioni di sicurezza per il contenimento del coronavirus, misure ormai da tempo necessarie per poter entrare in ogni esercizio commerciale. Di fronte alle contestazioni della guardia giurata, i due hanno reagito in malo modo e la discussione è presto degenerata in un acceso litigio.
La lite, a quel punto, ha preso una una piega del tutto inaspettata. Quello che poteva restare un semplice diverbio, con il passare dei minuti è diventato una sorta di duello sempre più accesso. Dalle parole grosse si è passati alle minacce di morte da parte dei due uomini nei confronti dell’addetto alla sicurezza. Dopo aver affrontato la guardia giurata verbalmente, i due giovani si sono allontanati a bordo di un’auto ma non per porre fine alle ostilità, tutt’altro.
Poco dopo, infatti, si sono presentati di nuovo nel parcheggio, stavolta puntando contro il vigilante una mitragliatrice. A quel punto è stata allertata la polizia che è intervenuta prontamente sul posto. Tramite le informazioni raccolte e il numero di targa dell’auto, gli uomini della squadra mobile sono riusciti a risalire all’identità dei due giovani e alla loro abitazione, che è stata raggiunta poco dopo.
L’immediata perquisizione domiciliare ha permesso di ritrovare l’arma. Ne è venuto fuori che si trattava di una fedele riproduzione giocattolo della pistola mitragliatrice di fabbricazione ceca «Skorpion». Un oggetto che i due ragazzi pare siano soliti utilizzare per la pratica del soft-air. Per i due, incensurati, è scattata la denuncia, appunto, per minacce aggravate.