Fabrizio Paladino / Erika Pontini
Cronaca

Lo davano per ucciso nella sua auto, trovato alla deriva su un gommone

Davide Pecorelli, l’imprenditore ed ex arbitro di Sansepolcro, scomparso in Albania è vivo. Chiama l'ex moglie. «Parlerò con il pm». «Ero in vacanza, chiamo l’albergo»

Pecorelli

Arezzo, 18 settembre 2021 - «Lo abbraccerò ma subito dopo gli tirerò le orecchie!». Renato Pecorelli, il padre di Davide, non sta nella pelle. E’ commosso, parla del figlio ritrovato dopo oltre 8 mesi, allo stesso tempo però, lui 86enne, dalla sua casa di Lama, racconta in maniera molto lucida la telefonata della nuora, l’ex moglie, che gli ha annunciato la bellissima notizia.

Davide Pecorelli, l'auto bruciata e la scomparsa, poi la svolta

«Ci speravo, anche se era passato tanto tempo: lei mi ha detto subito che aveva parlato col mio Davide e che sta bene, adesso non vedo l’ora di rivederlo, così mi racconterà quello che è successo da quelle parti...». Sembra davvero la trama di un libro invece è la storia di Davide Pecorelli, 45 anni, imprenditore di Lama di San Giustino ritrovato ieri naufrago al largo di Livorno a bordo di un gommone, vicino a un’isola.

Sarebbe stato in vacanza nelle vicinanze: «Ero in albergo, lo chiamo». Oltre 8 mesi senza avere notizie dell’ex arbitro della sezione di Arezzo, poi la svolta di venerdì 17. Padre di 4 figli, Pecorelli era ufficialmente scomparso da Puke, in Albania, dove si era recato per un viaggio di lavoro: in quel luogo aveva incontrato anche la titolare di un centro estetico.

Le sue tracce si fermavano dentro a una Skoda presa a noleggio ritrovata bruciata insieme a qualche effetto personale e alcuni frammenti ossei che non vennero, di fatto, mai attribuiti a lui. Poi, ieri, la svolta, imprevedibile e dai contorni ancora da chiarire. Stamattina sarà portato sulla terraferma e ha già annunciato di volersi presentare alla procura di Perugia per rendere dichiarazioni.

La sua auto, noleggiata all’aeroporto di Tirana a inizio dell’anno, era stata trovata avvolta dalle fiamme in una zona sperduta a nord dell’Albania, nel territorio di Puke, non distante dal Kosovo. All’interno del veicolo la polizia, durante una verifica nel magazzino del commissariato, aveva individuato qualche effetto personale (l’orologio e il telefono di Davide, riconosciuti nei giorni successivi dalla compagna albanese dell’uomo durante la sua deposizione davanti alla polizia albanese): la donna ha poi nominato un legale, l’avvocato Giancarlo Viti, che ha confermato la notizia del ritrovamento.

La storia di Davide, soprattutto nei primi mesi successivi alla scomparsa, aveva fatto ipotizzare tanti scenari, anche quelli più inquietanti: l’imprenditore di San Giustino stava attraversando un periodo molto delicato nella gestione delle proprie attività e, da settembre dell’anno scorso, aveva deciso di trovare fortuna in Albania, commercializzando dei costosi macchinari per centri estetici dal valore di decine di migliaia di euro.

Con un amico, poco prima della sua scomparsa, aveva scambiato dei messaggio WhatsApp evidenziando il fatto che si trovava in quel Paese con l’intento, appunto, di concludere qualche trattativa insieme a dei professionisti del posto. Peraltro, nell’informativa che la Procura di Tirana aveva inviato ai colleghi italiani, erano state almeno una quindicina le persone sentite dagli inquirenti nelle 24-48 ore successive al ritrovamento dell’auto bruciata a una trentina di chilometri da Puke: tutti soggetti che, a quanto pare, erano venuti in contatto anche per poco tempo con l’imprenditore italiano.

Insomma, un’indagine complessa che, soprattutto negli ultimi tempi, non aveva portato a risvolti interessanti, pur se nelle settimane scorse un’informativa depositata al procuratore capo, Raffaele Cantone e all’Aggiunto Giuseppe Petrazzini – titolare delle indagini – spiegava le risultanze investigative che davano l’imprenditore vivo. Qualcuno lo aveva anche visto.

Ora ci sarà da capire perchè Davide ha fatto perdere le sue tracce per così lungo tempo e perchè si trovava in quel gommone nel Tirreno, quando sappiamo bene che l’Albania è dalla parte opposta dell’Italia: gli investigatori dovranno ricostruire cosa è successo a Pecorelli dall’inizio dell’anno e perchè si trovava in mezzo al mare tra le onde e, apparentemente, senza una meta. Molti si aspettavano – conoscendolo – un epilogo fuori dal comune ma, anche stavolta, ha sorpreso tutti.