FRANCESCO TOZZI
Cronaca

Lo scandalo dei rifiuti. Keu, ancora un rinvio . Il processo a fine maggio

Decisione, quella del gup, legata alla circostanza che la pm aveva prospettato. Tra i reati contestati c’è l’abuso d’ufficio oltre all’inquinamento ambientale. .

Sta terminando la progettazione e adesso si passerà alla gara per realizzare i lavori di bonifica o di messa in sicurezza, con 15 milioni dati dalla Regione Toscana per i siti con il keu

Sta terminando la progettazione e adesso si passerà alla gara per realizzare i lavori di bonifica o di messa in sicurezza, con 15 milioni dati dalla Regione Toscana per i siti con il keu

Ancora un rinvio per il processo keu. L’udienza preliminare è stata infatti aggiornata al 30 maggio, in attesa che la Corte Costituzionale decida sulla legittimità della norma che ha abrogato il reato di abuso d’ufficio, la cosiddetta riforma Nordio. L’udienza davanti alla Consulta è stata fissata il prossimo 7 maggio. Una decisione, quella del gup, legata alla circostanza che la pm Christine Von Borries aveva prospettato, ossia la possibilità di ricorso alla Corte Costituzionale visto, che tra i reati contestati vi è l’abuso d’ufficio. Oltre a questo si parla di inquinamento ambientale, traffico di rifiuti pericolosi e associazione a delinquere aggravata dall’agevolazione mafiosa. Questi sono, a vario titolo, alcuni dei reati contestati dalla Dda di Firenze, che nel filone processuale ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 persone e sei aziende. Il gup Gianluca Mancuso ha inoltre ammesso il Comune di Santa Croce sull’Arno come responsabile civile all’udienza preliminare nel procedimento sugli scarti dei rifiuti conciari, che sarebbero stati affidati ad aziende collegate a cosche di ‘ndrangheta e poi smaltiti in cantieri edili e stradali in più parti della Toscana. La decisione è stata presa respingendo l’eccezione della stessa amministrazione. Il Comune di Santa Croce era stato chiamato in causa, insieme ad altri enti, da circa 60 parti civili e, nell’eventualità di una futura condanna, dovrà risarcire i danni insieme agli imputati. Il giudice ha invece estromesso l’Arpat, l’agenzia regionale, che invece era stata citata da alcune parti civili come responsabile civile. Per entrare nel vivo del dibattimento bisognerà quindi attendere altri mesi. Nel frattempo, Il commissario unico per la bonifica delle discariche e dei siti contaminati, il generale Giuseppe Vadalà, ha puntato i riflettori sui siti inquinati nel territorio comunale di Bucine, e in particolare l’impianto della Lerose Srl, durante un’audizione di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari. Qui sarebbero state riscontrate grandi masse di keu e vi sarebbero confluiti anche gli smaltimenti illeciti provenienti dalle ditte orafe di Arezzo. Le operazioni di bonifica all’interno del sito di Bucine saranno molto complesse, perché sono stati rinvenuti numerosi cumuli di rifiuti interrati. L’idea è quella di creare un involucro che possa contenerli, in modo tale da tutelare l’integrità della falda acquifera dall’azione degli agenti inquinanti.