FEDERICO
Cronaca

Lo scaricabarile dell’ufficio complicazioni

L'articolo evidenzia la mancanza di progettualità e la scarsa qualità dei lavori di manutenzione stradale a causa della burocrazia e della gestione inefficace. La necessità di semplificare e migliorare l'amministrazione pubblica è urgente per evitare sprechi e inefficienze.

D’Ascoli

Si riparte daccapo con lavori

di rattoppo, senza

un progetto, come su ogni strada della città su cui affiora una buca. L’attività dell’Ucas, ricordava una trentina

d’anni fa Indro Montanelli,

in Italia è frenetica.

L’Ufficio Complicazioni

Affari Semplici

di montanelliana memoria

ha reso le nostre strade

un colabrodo e i lavori pubblici un’odissea.

L’esigenza di semplificare, velocizzare, rendere più trasparente la pubblica amministrazione è oggetto

di consenso diffuso ma sta fallendo grazie a una retorica di slogan da “guerra alla burocrazia”. Sui cantieri

e sulla manutenzione si naviga

a vista: strade asfaltate senza qualità per essere riparate

più volte dalle stesse aziende che le hanno realizzate per lavorarci ancora.

La qualità dell’azione amministrativa diventa così l’ultimo degli obiettivi.

Per via della stretta al bilancio, le amministrazioni hanno mezzi limitati per i compiti

che le si pongono ma poi finiscono per spendere di più. Fino a qualche anno fa era tutto più semplice: c’erano

tre stradini comunali che si muovevano subito, dopo

che qualcuno aveva segnalato la buca. Oggi il servizio

è affidato a ditte esterne,

con costi probabilmente superiori a tre stipendi e tempi di risposta forse non inferiori. Imboccare la strada giusta sui lavori pubblici sta diventando

la priorità di una città che affonda nei suoi cantieri.