"Non riesco ancora a camminare senza stampelle. Non so quanto ci vorrà per rimettermi in piedi, nessuno lo sa, neanche gli ortopedici". Seduto nella panchina di pietra serena nel suo giardino della casa del Poggio, Lorenzo Cherubini affida a Facebook un amaro sfogo, pur cercando di non perdere il sorriso. Conta i mesi che lo hanno obbligato a questo stop forzato dopo l’incidente in bici a Santo Domingo che gli è costato un femore rotto, oltre alla frattura della clavicola. Mesi infiniti per uno come lui abituato al movimento costante, tanto che quasi non riesce a metterli in fila. Conta con le dita 5 mesi, per poi rendersi conto che in realtà ne sono passati "solo" (si fa per dire!) 4. Inquadra la sua stampella, compagna delle sue giornate, e non nasconde qualche gesto di dolore dopo la fatica di una camminata in giardino e di una sessione di fisioterapia imposta per tornare in forma. "Per ora sto appoggiando il piede, conferma il Jova. "I muscoli fanno male... gli ortopedici mi fanno delle previsioni ma io dopo le smentisco. Tra un po’ dovrò operarmi per togliere la placca alla clavicola perché si sta staccando".
Il suo pensiero alla musica è costante così come la voglia di tornare in pista, con molto rammarico anche per il suo staff. Il tour previsto, infatti, tra febbraio e marzo, è stato rimandato proprio per le condizioni di salute di Lorenzo.
"Va bene, ci vogliono tempo e pazienza... Ho combinato un gran casino. Io ho la responsabilità dei musicisti e della mia squadra che avevo chiamato per suonare per il 2024, ma che dobbiamo fare? Grazie al cielo sono tutti molto in gamba e troveranno altro da fare. In questo momento lascio tutto aperto, non prendo nessuna decisione".
Una quarantina i palazzetti che erano stati fissati dalla produzione del cantante. Un progetto che però Lorenzo ha solo rimandato. " Volevo fare un breve bollettino, perché in tanti mi scrivete e mi chiedete come va. Va bene. Ci vuole tempo e pazienza ma va bene, va molto bene", racconta ancora un po’ sconsolato Lorenzo Cherubini che aveva anche espresso a voce alta dubbi sulla riuscita dell’operazione affermando che i medici dominicani si erano dimenticati di allineargli il femore.
"Scrivo, leggo molto, prendo appunti, lavoro. Faccio fisioterapia due volte al giorno e penso a quando ci rivedremo.", racconta ancora un po’ sconsolato Lorenzo Cherubini. "Appena mi rimetto ci vediamo e festeggiamo, suoniamo un po’ di canzoni. Sento che dentro di me c’è in atto una gestazione di qualcosa di forte e importante. Mi prendo il tempo che ci vuole perché le cose devono prendere forma e poi, quando arriverà il momento, le tiriamo fuori. Leggete, ascoltate musica, state alla luce. E vogliamoci bene".