Lo show di Barbareschi senza censure: "Sono una minoranza da proteggere"

“Barba Live“ apre oggi l’Estate in Fortezza di Arezzo: "Il senso dell’umorismo? Oggi non esiste più"

Lo show di Barbareschi senza censure: "Sono una minoranza da proteggere"

Lo show di Barbareschi senza censure: "Sono una minoranza da proteggere"

di Angela Baldi

Il politicamente corretto è la piaga dei tempi moderni e l’umorismo è morto. Proverà senza censure a risvegliarlo Luca Barbareschi col suo spettacolo che inaugura oggi ad Arezzo la terza edizione dell’Estate in Fortezza. “Barba live“ è un viaggio nella cultura di ieri e di oggi. Il tema è un mondo senza censure e libero di affrontare temi avvincenti grazie anche al linguaggio della musica.

Che effetto fa aprire l’estate culturale aretina?

"Malgrado l’anno prossimo siano per me 50 anni di teatro, ogni debutto è emozionante. La nostra è una forma artistica che ha bisogno di conferme, applausi e consenso. Il teatro è una palestra bellissima e questo è uno spettacolo che fa ridere e commuovere".

Dopo due stagioni tv, Barba Live come si traduce in teatro? "Ho avuto un solo grande maestro comico, Walter Chiari, in grado di stare su un palco 3 ore e parlare di una cosa sola. In questo spettacolo il pubblico metterà dei biglietti in un cappello e io andrò ogni sera nella direzione dei temi scelti, farò ridere e commuovere. È una sfida a me stesso".

Cos’è il senso dell’umorismo? "Non esiste più. Se dici “Un nano entra in un negozio“, ti bloccano, devi dire “diversamente alto“. Siamo circondati da questo moralismo di ritorno. Lo spettacolo invece è politicamente scorretto. Mi sono divertito perché a differenza dei miei colleghi l’ipocrisia non mi appartiene".

Lo spettacolo ci catapulta in un mondo senza censure, ma cos’è oggi il politicamente corretto?

"È il tumore al cervello della cultura occidentale, è la morte dell’ironia ed è profondamente antisemita. Noi ebrei abbiamo uno spiccato sense of humor, in sinagoga si può ridere. Gli artisti dovrebbero essere scienziati delle idee, provocatori, se non provochiamo qualcosa negli altri li addormentiamo. È il momento in cui vale tutto: sa che esistono i gender stagionali? Il martedì sono uomo, il mercoledì donna. Nessuno può obiettare come l’altro si sente oggi. Io sono sposato con 6 figli, posso dire che mi sento discriminato da tutte le associazione Lgbtq, sono una minoranza da proteggere e forse sovvenzionare. Ecco lo spettacolo è in questa chiave".

Attore, produttore, regista, conduttore, imprenditore e anche politico. C’è qualche campo inesplorato?

"Sono il numero uno, ho fatto tutto, ho quotato un’azienda informatica, ho fatto il migliore teatro del mondo, ho vinto premi. Sono moltitudini, rinascimentale e profondamente italiano senza un goccia di sangue italiano, sono il paradosso. Sto studiando composizione e direzione d’orchestra, più l’ermeneutica. Ho ancora tanti sogni".