
di Lucia Bigozzi
In tasca tiene taccuino e lapis per disegnare, appuntare, inventare perché "le idee quando arrivano bisogna catturarle e trasformarle in progetti e poi in prodotti". Creare, trovare soluzioni e far andare macchinari di alta precisione è la "regola d’oro" di Enzo Scartoni, 67 anni, che manco a dirlo, di mestiere fa l’imprenditore orafo, col pallino per la meccanica e un "feeling" speciale col Buratto della Giostra del Saracino. Dal 1988 fondatore di Orchidea Preziosi con alcuni soci "scelti per le competenze in un settore specifico" dell’azienda aretina che dà lavoro a cinquanta dipendenti con un fatturato di 50 milioni a fine 2022 e il 70 per cento del prodotto - semilavorati per gioielli - in viaggio per Cina, Giappone, Tailandia e Corea, Turchia e Emirati Arabi.
Ha cominciato con gli anelli a molla, poi ha inventato un macchinario per catene a corda e oggi fa anche moda. Abbiamo diversificato la produzione puntando sull’innovazione: siamo un’azienda leader nei macchinari ad alta precisione progettati e costruiti in azienda; oggi siamo passati a macchine a controllo numerico, tagli a laser, torni che garantiscono un elevato livello qualitativo, molto apprezzato dai mercati internazionali. Diversifichiamo la produzione di semilavorati realizzando chiusure particolari per monili di grandi griffe della moda. Tra le tante creazioni, mi piace ricordare una farfalla studiata appositamente per gli orecchini. L’invenzione della macchina per la corda con il filo è stata una grande soddisfazione insieme a quella per realizzare chiusure stampate e montaggio in automatico".
Da bambino sognava di fare il camionista, a 13 anni ha guidato trattori. E l’oro?
"La passione per la meccanica la porto con me da sempre. L’interesse per camion e trattori mi ha portato a studiare e imparare per fare da me. Ho frequentato l’istituto professionale Margaritone di Arezzo, ho vinto due borse di studio per l’indirizzo meccanico perché i miei erano contadini, in casa non mancava nulla ma non c’erano grandi possibilità. In meccanica ero un campione, molto meno in italiano e matematica. Il giorno prima del diploma avevo offerte di lavoro da importanti aziende aretine. Le rifiutai e cominciai in una piccola fabbrica dove mi misero a fare anelli a molla per le chiusure di catene".
Qual è la sua specialità in azienda?
"Progettare macchinari e tecnologia sempre più performanti, è una ricerca continua per migliorare le prestazioni; insomma: fare la meccanica, mi piace innovare. In trentaquattro anni siamo cresciuti in maniera costante e ne vado fiero".
Covid e guerra quanto hanno impattato?
"Durante la pandemia abbiamo fatto investimenti importanti in innovazione con l’acquisto di attrezzature sofisticate utili per implementare la produzione e farci trovare pronti alla ripartenza; abbiamo sofferto, come tutti, ma il mondo non finisce con il Covid. Il conflitto in Ucraina ha accentuato i rincari delle materie prime, della logistica e dell’energia, tuttavia andiamo avanti aguzzando l’ingegno e guardando al futuro".
In che modo?
"Se per avere il pezzo di un macchinario serve qualche mese, lo realizziamo direttamente in azienda adattandolo alle esigenze del momento. Per abbattere i costi energetici che superano i ventimila euro al mese, abbiamo deciso di puntare su scelte green per arrivare all’autonomia aziendale. Sono abituato a fare i conti a dicembre e quando vedi che hai lavorato rispetto all’anno precedente, è già un grande successo".
Suo figlio ha seguito le orme del padre, scelta obbligata?
"Fabio ha scelto in autonomia. Si è laureato, ventenne, in marketing aziendale e ha voluto portare la sua competenza nell’azienda di famiglia. E’ responsabile del settore commerciale e sono molto contento e fiero di averlo al mio fianco. Anche io, a venti anni, pensavo solo al lavoro e a costruire una famiglia; oggi sono a un passo dalle nozze d’oro con mia moglie Lella, un bel traguardo".
Cosa c’entra Enzo Scartoni col Buratto della Giostra del Saracino?
"C’entra sempre la passione per la meccanica. Nel 2014 il Buratto si era bloccato, inchiodato. Angiolo Agnolucci all’epoca presidente della Giostra, mi parlò del problema e io mi resi disponibile a dare una mano. Riuscii a sbloccare il movimento, creando nuovi supporti e meccanismi di precisione che migliorarono nettamente la funzionalità. Feci altrettanto con il Buratto di riserva. Da allora mi chiamano il "dottore" del Buratto. In questi giorni li ho entrambi in azienda per la messa a punto, prima della sfida in piazza Grande. L’ho sempre fatto gratuitamente, con professionalità e per amore di Arezzo. E’ stato appena fatto un bando per la sponsorizzazione delle tribune e Orchidea Preziosi ha la tribuna dedicata, così come Chimet e Chimera Gold. E’ la manifestazione più importante della città e dal giorno in cui montano il Buratto in piazza, io sono lì".
Poi c’è la passione per la musica che un giorno l’ha portata a creare monili per i Pooh...
" Per tanti anni ho suonato e fatto divertire la gente col karaoke nelle feste in piazza e da dieci anni animo le serate di Capodanno. Amo la musica dance, pop e anni ’60; un giorno ho conosciuto l’impresario dei Pooh che mi ha proposto di realizzare cinture e bracciali per la rèunion della band, sei anni fa. Sono andato a consegnare personalmente i monili all’Arena di Verona il giorno del concerto, ho conosciuti tutti gli artisti e condiviso una cena memorabile: da allora, è nata un’amicizia e conservo ricordi molto belli".