ANGELA BALDI
Cronaca

L’oro aretino calca il Petrarca. I gioielli illuminano la lirica

Mario Cassi e gli altri artisti sul palcoscenico nel Gianni Schicchi sfoggeranno monili da sogno. Squarcialupi: "Il bis arriverà per la mostra". Iniziativa nazionale di Confindustria: come nasce il progetto.

L’oro aretino calca il Petrarca. I gioielli illuminano la lirica

Il baritono di fama internazionale Mario Cassi protagonista al Petrarca

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Oro e lirica si fondono in Gianni Schicchi, l’opera comica scritta da Giacomo Puccini in scena ad Arezzo con una nuova produzione venerdì 27 settembre alle 21 al Teatro Petrarca. Protagonista il baritono di fama internazionale Mario Cassi. Per l’occasione, Confindustria Federorafi fornirà ai protagonisti 60 monili di brand dell’oreficeria e gioielleria non solo aretini, preziosi realizzati anche con la partecipazione di giovani orafi che sempre più rappresentano presente e futuro del settore he è leader a livello mondiale e dove Arezzo ha un ruolo di primo piano.

Maria Cristina Squarcialupi vice presidente Federorafi Confindustria con delega alla sostenibilità e presidente di Unoaerre, come è nato il progetto?

"E’ stata un’iniziativa di Federorafi e del vice presidente Egido Chini con delega alla cultura che fin dall’inizio del suo mandato ha cercato di avvicinare l’aspetto più artistico all’oreficeria. Il progetto è nato grazie anche alla conoscenza con Mario Cassi. Abbiamo cercato di avvicinare il mondo della cultura e dell’arte all’oro. Sembrerebbero due pianeti lontani ma per certi versi sono vicini, ogni creazione orafa è un’opera artistica. I monili sono espressione di varie aziende aretine come Unoaerre e non solo. L’opera ha trovato tanti mecenati, ma il progetto nasce più lontano dalle Stanze dell’opera e cioè dall’idea di Mario Cassi e della Fondazine Guido d’Arezzo di permettere a giovani studenti di lirica di fare stage con maestri importanti che ha visto attivarsi diverse aziende per donare borse di studio. Da qui nasce l’opera finale Gianni Schicchi in scena venerdì. Ma dovrebbe ripetersi in occasione di OroArezzo 2025. L’idea del vice presidente è di portare questo modello anche in altre città e all’estero attraverso le ambasciate. "Ci siamo emozionati nel vedere le prove del Gianni Schicchi e nell’assistere alle lezioni come quella con Katia Ricciarelli, è stato emozionate vedere i giovani pendere dalle labbra della grande astista e la grane artista trasmettere la sua esperienza attraverso il suo modo di insegnare".

Egidio Chini, vice presidente Federorafi con delega alla cultura, i 60 monili arrivano da tutti i distretti orafi italiani? "Da Valenza Po a Milano, da Vicenza a Napoli, i preziosi sono composti sia da pezzi appartenenti a collezioni di musei aziendali, sia da pezzi più contemporanei e realizzati per questa occasione da giovani promesse dell’oreficeria che rappresentano presente e futuro del settore leader a livello mondiale dove Arezzo con le sue aziende ha un ruolo di primo piano. È stato un piacere collaborare con la Fondazione, non si tratta di un semplice patrocinio ma di un’operazione su larga scala. La federazione nazionale ha infatti ideato l’operazione "Gianni Schicchi" nell’ambito di un progetto ampio e continuativo che vede coinvolte le aziende manifatturiere della gioielleria made in Italy e le istituzioni a livello nazionale e locale per realizzare promozioni integrate finalizzate a valorizzare due eccellenze italiane riconosciute a livello mondiale: il gioiello e l’opera. La rappresentazione al Petrarca è un’anteprima dell’evento che Confindustria Federorafi, Fondazione e Italian Exhibition Group realizzeranno a Oroarezzo 2025. Seguiranno altre rappresentazioni dell’opera, soprattutto all’estero, che si stanno ipotizzando con il Ministero degli Esteri e Agenzia Ice. L’idea è nata sui tavoli di Federorafi 3 anni fa e porta a riempire di contenuti il concetto di qualità verso i nostri clienti esteri: comprare italiano è comprare un prodotto di qualità anche perchè le aziende hanno preso ispirazione dai territori di appartenenza, qui siamo circondati dal bello assoluto e abbiamo il dovere di restituire parte di questa bellezza".