GAIA PAPI
Cronaca

L’oro di Arezzo torna a luccicare. Giordini: "Oltre le aspettative"

Ottimismo dal bilancio della fiera che si chiusa a Vicenza: "Un po’ di incertezza rimane, ma l’export va bene"

L’oro di Arezzo torna a luccicare. Giordini: "Oltre le aspettative"

Giordana Giordini, presidentessa degli orafi aretini. Ottimismo dopo la fiera che si è appena conclusa a Vicenza

Si è chiuso Vicenzaoro, il salone internazionale della gioielleria, oreficeria e orologeria, targato Ieg, con il bis di presenze record del settembre 2023. Protagonisti 1.200 espositori, il 40 per cento dei quali esteri provenienti da 35 Paesi, con Turchia, Cina, Hong Kong, Germania, Thailandia, Belgio in testa. Tra le eccellenze in fiera, sono state 198 le aziende provenienti dalla Toscana capitanate dal distretto di Arezzo, che contava 170 aziende.

"Siamo partiti con la prudenza dettata dalle conseguenze incerte che potrebbero derivare dagli scenari internazionali e dall’incremento notevole registrato dal prezzo del metallo, ma ne siamo usciti soddisfatti" ha spiegato Giordana Giordini, presidente degli orafi di Confindustria Toscana del Sud e anche della Consulta orafa aretina. Piazza d’affari di riferimento per il mercato dei preziosi in Europa, Vicenzaoro September è soprattutto lo "show dei trend", con i top brand della gioielleria di alta gamma, le novità di collezione, l’oreficeria con il meglio della produzione Made in Italy dai principali distretti manifatturieri nazionali e le eccellenze internazionali. "Con la domanda internazionale in leggera contrazione e gli ultimi dati sull’export italiano con un +60%, non potevamo augurarci di meglio per chiudere l’anniversario dei 70 anni di fiere orafe a Vicenza" ha spiegato Corrado Peraboni, amministratore delegato di Italian Exhibition Group.

Presidente Giordini che edizione è stata? "È stata una fiera al di sopra delle aspettative per il numero di buyer presenti e per gli ordini eseguiti. Se pur con grande ottimismo, eravamo molto preoccupati dagli scenari internazionali e dall’incremento notevole registrato dal prezzo del metallo, insieme alle sue continue oscillazioni. Condizioni che hanno contribuito a generare uno stallo generale negli ultimi mesi".

"Per fortuna il prezzo in questa settimana è rimasto sui 73 euro al grammo. Certo cifre record, mai raggiunte, ma è il continuo altalenare a rendere difficili gli scambi commerciali" continua Giordini. "Ordini eseguiti, chi più chi meno, ma si è respirato un clima particolare. Si navigava a vista, "vediamo, capiamo, ci risentiamo". Insomma, agli ordini effettuati, non è seguita una programmazione certa per i prossimi mesi, come accadeva in passato. Tutto dipenderà dagli scenari internazionali, dall’andamento della crisi, dal prezzo dell’oro" prosegue la presidente.

Ma intanto le aziende aretine continuano a dare segnali di grande dinamismo, ponendosi come sempre in una posizione di protagonismo e di assoluto rilievo a conferma del valore dell’intero comparto orafo di Arezzo che continua a distinguersi anche nell’export. La fase espansiva dell’export italiano (3,3 miliardi di euro, +55,4% in valore e +36,7% in quantità) beneficia del balzo del mercato turco: divenuto primo per importanza per la gioielleria made in Italy. Le vendite passano da 179 milioni a 1,3 miliardi di euro. Interessati tutti i distretti orafi italiani: Arezzo passa da 134 milione a più di un miliardo (+732%). Spenti i riflettori a Vicenza gli orafi già pensano alle prossime tappe. La Jewellery agenda di Ieg prosegue con Jgt – Jewelry, Gems and Technology in Dubai dal 12 al 14 novembre. Mentre per l’Italia l’industry del gioiello si ritroverà nei distretti produttivi per il Valenza Gem Forum, il 10 ottobre, e al Summit del Gioiello Italiano ad Arezzo nel mese di dicembre.