LAURA LUCENTE
Cronaca

L'Osteria del Teatro di Cortona nell'olimpo Slow Food

Il celebre ristorante dello chef Emiliano Rossi guadagna anche nel 2020 la Chiocciola delle Osterie d'Italia

Emiliano Rossi Chef e proprietario dell'Osteria del Teatro di Cortona

Cortona, 9 ottobre 2019  - Le riconferme, mai scontate, che tengono alto l’onore della cucina cortonese di qualità. E’ ancora una volta lo chef Emiliano Rossi e la sua Osteria del Teatro a guadagnarsi l’ambita chiocciola Slow food 2020 e ad avere un posto di primo piano tra le Osterie d’Italia. Nella famosa guida, che quest’anno celebra anche il suo 30ennale, il locale cortonese è stato selezionato tra i migliori in circolazione in grado di migliorare i piatti della tradizione con qualità, servizio ed ambiente. Sono solo 268 in Italia le “chiocciole slow food” e Rossi la guadagna ininterrottamente dal 2013, nonostante, anno dopo anno, il numero si assottigli e la selezione si faccia sempre più stringente.

“Da più di 20 anni sono presente nella guida delle Osterie d’Italia e dal 2013 anche chiocciolato”, commenta con viva soddisfazione lo chef Rossi. “E’ un riconoscimento a cui sono particolarmente legato perché è stata una delle prime guide che nonostante la mia giovane età degli esordi mi ha preso in considerazione stimolandomi a non mollare e non cedere alle varie mode del momento, perseguendo, invece, quelli che da sempre sono i miei obbiettivi culinari”.

Era il 1994 quando Rossi decise, all’età di 21 anni di imbarcarsi in una esperienza ristorativa tutta sua. Esperienza che lo ha portato lontano, ma che ha anche attratto nel suo locale tantissimi vip e personaggi famosi che hanno sempre avuto parole di elogio per la sua cucina e accoglienza. Proprio quest’estate ha festeggiato i suoi 25 anni di attività.

“Ogni piatto, per quanto originale, racconta la storia di un territorio”, scrivono nella guida 2020 slow food – raccontando anche di una bella esperienza culinaria con ottime verdure di stagione e prodotti di qualità dove la chianina fa la parte da leone sia su paste fatte in casa che, ovviamente, sui secondi.

“Con tutte le sue difficoltà di manipolazione e cottura, rimango assolutamente fedele alla tradizione del territorio”, spiega a proposito della chianina lo stesso Rossi. “Sono molto rispettoso del territorio e dei prodotti che questa straordinaria terra produce. Ho cercato da sempre di dare un’impronta personale e creativa ai miei piatti senza dimenticare le tradizioni a cui sono legatissimo”.