I biglietti della Lotteria Italia (Newpress)
Arezzo, 7 gennaio 2017 - La consolazione ha il sapore di due biglietti da 25 mila euro. Due tagliandi della Lotteria Italia, per l'esattezza una serie Q numero 011185 e una serie N 481212. Venduti rispettivamente a Civitella e a Lucignano: e quindi con ogni probabilità in uno degli autogrill della fortuna, o Badia al Pino est o Badia al Pino ovest nel primo caso, già in passato premiati con un tagliando di quelli che contano, uno dei primi sei, forse gli unici che cambiano davvero la vita.
Biglietti dai quali per l'ennesima volta la provincia è esclusa. Assiste ad una distribuzione di euro che in Toscana premia Livorno con un biglietto da un milione di euro e in generale finisce in Lombardia. Pensare che per vincere abbiamo fatto davvero di tutto.
Una via aretina alla crisi? Giocare, giocare, giocare. Perché taglieremo i consumi, ridurremo le spese ma sui biglietti delle lotterie non transigiamo: li compriamo in massa.
In testa lei: la Lotteria Italia, la mamma di tutti i concorsi, il sogno degli italiani da tante generazioni. Anche quest'anno abbiamo comprato qualcosa come 89 mila biglietti. Ottantanovemila, un aretino su quattro è lì che sfrega il tagliando nella speanza che gli cambi la vita.
Una media vertiginosa: è vero che rispetto ad un anno fa ne abbiamo comprati un po' meno, per l'esattezza una flessione dell'1,3%, Ma se invece di 91 mila ne abbiamo comprati 89 mila cambia qualcosa? No.
E non cambia anche perché in Toscana non vediamo nessuno. A parte Firenze che di biglietti ne ha comprati 207.560, ma lì ci sono altri numeri di popolazione, il resto è alle spalle.Grosseto è a quota 25mila biglietti, Siena a 59mila, Pisa a 54mila, Livorno a 49mila, Lucca a 51mila tagliandi, Pistoia 38mila, Prato 24mila e Massa Carrara 20mila.
Il problema? E' che ce ne vorrebbe uno, uno solo ma vincente. Che è arrivato, anzi ne sono arrivati due, ma solo tra i biglietti di consolazione: e quasi sicuramente finiti chissà dove, trascinati via sul filo dell'autostrada.