“Con Lovari Cortona perde il sorriso”. Morto in bici, città sconvolta. Scontro o malore? Verso l’autopsia

La fine dell’imprenditore commuove la gente. Tra le ipotesi c’è lo schianto contro una jeep ferma. Giulierini: “Aveva capito per primo il valore dell’archeologia per noi”

Maurizio Lovari, l’imprenditore cortonese morto sabato pomeriggio a Passignano sul Trasimeno in un incidente stradale

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Cortona (Arezzo), 23 settembre 2024 – Oggi a Perugia il magistrato potrebbe disporre l’autopsia sul corpo di Maurizio Lovari, l’imprenditore edile cortonese morto tragicamente sabato pomeriggio a Passignano sul Trasimeno in un incidente stradale mentre si trovava in sella alla sua biciletta. L’esame disposto dall’autorità giudiziaria potrebbe servire, infatti, a chiarire meglio i contorni dell’incidente e comprendere così se sia stato colto da un malore oppure lo scontro sia stato provocato da altro.

La dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti, ma, da una prima sommaria ricostruzione, sembra che Lovari si sia schiantato contro una jeep che si trovava ferma lungo la strada. Nell’immediatezza dell’incidente i mezzi coinvolti sono stati sequestrati e, come da prassi, il conducente dell’auto, un uomo di 80 anni, perugino, è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo. Un atto dovuto ai fini dell’inchiesta. Intanto la comunità cortonese è sotto shock. La morte di Lovari arriva come un pugno nello stomaco che toglie il fiato tra chi lo conosceva e amava. Un uomo d’altri tempi che aveva fatto dell’altruismo una delle sue ragioni di vita. Innumerevoli le iniziative sul territorio, animatore instancabile di attività culturali e sportive. Dal Rotary Club al Maec e all’Accademia Etrusca, fino al centro studi Frate Elia e alla comunità parrocchiale.

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Nella sua Ossaia, frazione dove risiedeva, era stato uno dei promotori più attivi dei progetti di valorizzazione della villa romana. E poi c’era l’amata bicicletta, passione di sempre. Oltre a fare una “sgambata” ogni volta che gli era possibile, partecipava con entusiasmo a tutte le manifestazioni del territorio: da competizioni sportive a ciclostoriche come La Cortonese. In tanti si stanno stringendo allo strazio della famiglia affidando a uno scatto e a un pensiero sui social il proprio dolore. Tra i primi a rendergli un degno tributo c’è il noto archeologo Paolo Giulierini.

“Aveva capito molto prima di altri il valore dell’archeologia pubblica e dell’associazionismo, l’attenzione per i giovani e l’importanza di non dimenticare mai la storia locale, fatta anche di volti rassicuranti, abbracci e sorrisi. In quei luoghi che tanto hai amato nulla sarà come prima”. La commozione si somma a quella che è stata, forse senza paura di smentita, una sua seconda famiglia: il Fotoclub Cortona. Lovari ne è stato il motore e ha reso l’associazione un’istituzione del territorio. Presidentissimo per quasi 30 anni, aveva ceduto il passo all’amico di una vita Fabrizio Pacchiacucchi restando saldamente al suo fianco, dietro le quinte. Anche pochi giorni fa erano insieme per parlare di progetti da portare avanti con il Fotoclub. “Eri un vulcano – racconta Pacchiacucchi - sempre con nuove idee, sempre a spronare, sempre sul pezzo, sia con i ‘vecchi’ amici che i ‘nuovi’, che nel corso degli anni si sono avvicinati all’associazione. La tua gentilezza, la tua disponibilità, i tuoi modi garbati, sono stati un bene prezioso per tutti noi che ti hanno conosciuto, e che non dimenticheremo mai”.

Anche l’amministrazione comunale con il sindaco Luciano Meoni partecipa al dolore della famiglia: “Se ne va un imprenditore generoso, sempre disponibile a impegnarsi nei progetti culturali e a dare il proprio contributo per la crescita di Cortona. Mancherà una persona come lui, sempre presente, sempre disponibile, sempre con il sorriso”, scrive il primo cittadino..