REDAZIONE AREZZO

L’udienza su Coingas non parte Manca una notifica, rinvio dal gup

L’appuntamento di oggi non comunicato a uno dei legali. Si tornerà in aula per il rito. abbreviato per Staderini

Macrì

L’udienza preliminare del caso Coingas, fissata per stamani alle 11 ad Arezzo, comincerà solo pro-forma. Giusto il tempo di prendere atto del vizio di forma che non manca mai: non ci sono le condizioni per partire e i dodici accusati tirano un sospiro di sollievo. Il baco che costringerà il Gup Claudio Lara a rinviare tutto si chiama difetto di notifica.

Nessuno ha mai consegnato all’avvocato Alessandra Cacioli, difensore di Lorenzo Roggi, il presidente di Arezzo Casa che deve rispondere di concorso in concussione per il famigerato prestito promesso al consigliere comunale Roberto Bardelli, la convocazione ufficiale per la giornata di oggi. Lei l’ha saputo lo stesso ovviamente, dai giornali e anche dai colleghi, ma per le regole del diritto non vale. Stamani, dunque, eccepirà di non aver mai avuto la notifica, anche se è probabile che sia lo stesso giudice ad accorgersene da solo e quindi ad aggiornare l’udienza.

Pare niente, ma anche se porterà a un rinvio non ancora quantificabile (dipende dal calendario del Gup), poteva trasformarsi in una bomba a orologeria nascosta sotto il procedimento penale. Il vizio, infatti, è rilevabile in qualsiasi stato e grado dell’iter giudiziario, il che significa che senza rinnovare la notifica, un eventuale processo al quale i vip fossero rinviati poteva saltare davanti al collegio del tribunale, ma anche in appello e persino in cassazione.

E’ presumibile a questo punto che oggi nell’aula del giudice ci saranno soltanto gli avvocati e il procuratore Roberto Rossi, che sostiene personalmente l’accusa. Gli imputati eccellenti, dal sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli al presidente di Estra Francesco Macrì, dall’assessore Francesco Merelli all’amministratore di Coingas, Franco Scortecci, dall’ex presidente di Multiservizi Luca Amendola ai professionisti accusati di aver percepito incarichi fittizi dalla società, peculato quindi per l’avvocato Ettore Olivetti Rason e il commercialista Marco Cocci, probabilmente non ci sarebbero stati lo stesso. Ma col rinvio sicuro che ci vanno a fare?

Tutto rimandato a quando si tornerà in aula e l’udienza partirà davvero. A cominciare dall’appesantimento del capo di imputazione nei confronti di Macrì, la cui posizione è stata aggravata dalle rivelazioni di Sergio Staderini, un altro ex amministratore di Coingas, nei due interrogatori di dicembre: fu Macrì, accusa lui, che mi indusse ad affidare le consulenze dello studio Olivetti Rason, 300 mila euro in tutto.

Salvatore Mannino