"Ma ora rischio frenata". Consulta sulle barricate

Giordini conferma il rallentamento: "Stretti tra guerre e materie prime". Pesa l’altalena del prezzo dell’oro. Vicenza e Hong Kong misurano la febbre.

"Ma ora rischio frenata". Consulta sulle barricate

Giordana Giordini, presidente della Consulta orafa

La corsa dell’oro cambia passo nel secondo trimestre dell’anno. Un 2024 a due velocità: finno ad aprile "per l’oreficeria si è registrato un aumento costante nelle esportazioni con numeri importanti, poi da giugno è iniziata una fase di rallentamento". L’osservatorio di Giordana Giordini, al timone della Consulta orafa, misura il quadro odierno, già mutato rispetto all’avvio dell’anno. "Sono gli effetti di due guerre molto vicine a noi, ma a pesare per gli imprenditori è anche il prezzo dell’oro". In questi giorni le oscillazioni collocano il prezzo a oltre 73 euro al grammo. Significa che in un giorno si può guadagnare o perdere molto. Un’altalena che alimenta l’incertezza sui mercati internazionali e finisce per pesare come una zavorra sugli ordini.

I numeri del Monitor Distretti cristallizza l’avanzata dell’oreficeria aretina sulla bilancia della crescita regionale nella prima parte dell’anno. E di quella corsa ci sono ancora glio effetti, ma le aziende adesso vanno incontro a una frenata, pure se a luglio c’è stata una lieve ripresa. E le previsioni? "Nono sono buonissime per il resto dell’anno, l’impatto dei conflitti sui mercati, le oscillazioni del prezzo del metallo sono per noi elementi penalizzanti". C’è da dire, tuttavia che i tre mesi che chiudono i bilanci 2024 "sono importanti e sempre positivi per noi perchè proprio a settembre riceviamo gli ordini per il Natale". L’occasione, ormai consolidata, è la Vicenza oro, la fiera che apre i battenti proprio tra un mese e che per gli imprenditori orafi rappresenta "un appuntamento fondamentale per raccogliere le richieste dei clienti calibrate sulle festività natalizie", osserva Giordini. Fabbriche aretine chiuse per le ferie d’agosto, ma agende di lavoro sempre aperte per organizzare gli appuntamenti fieristici d’autunno. Perchè dopo Vicenza e il faccia a faccia con i buyers da tutto il mondo, saranno gli orafi aretini, o buona parte di loro, a partecipare ad un altro evento fieristico che segna un passaggio-chiave nell’anno lavorativo: la fiera di Hong Kong.

È in questo incrocio che il distreto aretino, il più grande d’Europa con 1200 aziende e circa novemila addetti, misura la febbre di una crisi che tocca più in profondità i settori della pelletteria, delle calzature e degli accessori. Dati con il segno meno nell’anno a due velocità.

Lucia Bigozzi