Alberto Pierini
Cronaca

Madonna del Conforto, numero chiuso in Duomo ma la morsa si allenta un po'

Entrata e uscita obbligatorie ma senza prefiltraggi lontani dalla Cattedrale. Riammessi i banchi in piazza. Limite fedeli specie alla Messa solenne delle 10

Madonna del Conforto

Arezzo, 9 febbraio 2022 - Pregheranno per il secondo anno a «numero chiuso»: sopra quota 300 stop agli ingressi, in attesa che qualcuno esaurisca il carico di devozione e guadagni l’uscita. Ma stavolta intorno alla Madonna del Conforto la morsa si attenua. Controlli e misure di sicurezza, beninteso, senza risparmio. Decisi e messi a punto ieri al tavolo della Prefettura. A cominciare dal più appariscente: ingresso solo dalla porta di mezzogiorno, quella su via Ricasoli, e uscita dai due grandi portali sulla facciata. E transenne che disegneranno percorsi obbligati ai quali sfilare. Come un anno fa. La differenza? Non ci saranno gli undici «posti d blocco» alle pendici del monte della fede. Dalle scale mobili a via Cesalpino a tutti quegli angoli nei quali dodici mesi fa forze dell’ordine e volontari avevano posizionato il prefiltraggio. Una misura che aveva funzionato ma che era su misura di una pandemia dal volto cattivo. Faceva più paura, faceva male e parecchio ad una bella fetta di chi si ammalava. Ora le cose cominciano a cambiare e giustamente la macchina della sicurezza prova a scalare un buco della cintura. Un esempio? La piazza si riapre a sei dei tradizionali banchini. Quelli che con la fede non hanno nulla a che vedere ma accolgono con le Mele di Pippo o i brigidini chi sale. Un altro segnale di ritorno alla normalità, anche se poi la festa, la vera festa è tutta lì, tra le pareti della Cattedrale. Pareti dentro le quali negli anni d’oro si contavano nell’arco della giornata oltre ottantamila presenze. Ma che ora, come un anno fa, devono adeguarsi alle regole. Il tetto a 300 persone: rigido soprattutto la mattina alle 10.30, per il pontificale, la Messa solenne celebrata da vescovi e cardinali. La novena è già iniziata da tre giorni ma almeno lì grandi problemi non si creano: i numeri sono discreti ma mai da tutto esaurito. Tutto si gioca nella domenica della festa. Affidata una volta di più alla mobilitazione esterna di forze dell’ordine e volontari. Più quelli interni, dai cavalieri di Malta agli scout. Basteranno. Senza presidiare gli accessi sul quadrilatero che comprende piazza San Francesco, via Pietri, piazza San Domenico e la casina del Prato. Un anno fa serviva ad evitare «ingorghi» prima di arrivare davanti alla Cattedrale. Lì dove, come quest’anno, saranno comunque non solo divise entrata ed uscita ma anche l’accesso alla Cappella e quello alla navata centrale della Basilica per la Messa. Per entrambi la porta di mezzogiorno, ma occhio a non sbagliare fila. Pena dover ripercorrere i 70 metri di corridoio transennato, stile mense universitarie. Previsti anche contapersone, scatteranno in automatico al diffusore di gel all’ingresso., Confermati i divieti al traffico: chiuse le zone di sosta a ridosso della Cattedrale, compresa piazzetta Madonna del Conforto, con blocco dall’innesto di via Buozzi e in via Ricasoli. In Duomo si va a piedi, unica eccezione i malati. Tempi alla balaustra ridotti, per far defluire chi aspetta alle spalle, ultima Messa alle 20: era quella delle 23, il «nido» di don Alvaro. Rimette di nuovo l’orologio ai tempi della pandemia.