di Claudio Roselli
Un punto importante in favore del Comune di Monterchi nella lunga vicenda della collocazione della Madonna del Parto di Piero della Francesca, tornata di attualità dalla fine dello scorso marzo, a seguito del pronunciamento del Consiglio di Stato. Alcuni giorni fa, infatti, c’è stata un’altra verifica a Monterchi da parte degli esperti dell’Opificio delle Pietre Dure e della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio delle province di Siena, Grosseto e Arezzo, i quali hanno dichiarato "ottimale" lo stato di conservazione dell’affresco. L’opera che ritrae la Madonna in dolce attesa è da trent’anni ubicata nei locali della ex scuola elementare di via della Reglia e racchiusa all’interno di una teca climatizzata, che costituisce una garanzia in assoluto. "Portarla in un luogo nel quale il rischio di non mantenerla in condizioni ottimali è elevato – rimarca il sindaco di Monterchi Romanelli – non ha allora senso. Gli esponenti di Opificio e Soprintendenza non hanno avanzato alcuna ipotesi progettuale: si sono recati nella chiesina di Momentana e sono usciti senza alcun pronunciamento nel merito, né comunque avevano l’autorità per farlo. Per ciò che ho potuto captare, ma si tratta solo di una percezione che io ho avuto, li ho visti molto perplessi sulla soluzione del ritorno nella cappella dove l’affresco ha dimorato fino al 1992".
Romanelli ribadisce poi le questioni di fondo che giocano contro Momentana: "Da quando la Madonna del Parto è protetta dalla teca, non entra nemmeno più con le nuove dimensioni all’interno piccola chiesa, fermo restando che le condizioni di luce e spazio in grado di valorizzare i dipinti pierfrancescani lì non vi sono. Anche la redazione di un progetto da parte della Soprintendenza per riportarla in quel luogo diverrebbe costosa, ma la constatazione più significativa è legata all’accurato restauro cui è stato sottoposto l’affresco, tolto dalla cappella di Momentana a causa di condizioni climatiche che con il tempo avevano generato più di una incrostazione. Abbiamo allora fatto un sacrificio per preservare il capolavoro dall’umidità e ora che si fa: si torna proprio lì?".
Un mese fa il sindaco aveva scritto al neo-ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, chiedendo un incontro e invitandolo a Monterchi per toccare con mano la situazione. Ma non ha ricevuto risposta. "Se questo silenzio dovesse prolungarsi - dice - ci rifaremo vivi noi, a costo di andare a Roma, ma credo che la soluzione più efficace sia quella di portare il ministro a Monterchi, perché soltanto recandosi fisicamente sul posto può rendersi conto dell’assurdità di una sentenza del Consiglio di Stato che rivorrebbe la Madonna a Momentana. Sono state prese decisioni senza una conoscenza esatta della realtà: sono convinto che chiunque visitasse sia la chiesina che l’attuale museo nella ex scuola elementare (forte anche di supporti multimediali, per quanto non è detto che debba essere la soluzione ultima) non avrebbe dubbi nella scelta. Ecco il motivo per il quale vogliamo il ministro Sangiuliano a Monterchi".
A sostenere l’amministrazione locale è stato a suo tempo anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che si era rivolto all’ex premier Mario Draghi, facendogli presente come negli anni il museo di Monterchi abbia migliorato la sua offerta. Insomma, si possono studiare ipotesi alternative all’attuale collocazione, purchè si abbandoni la chiesina del cimitero, anche se per molto tempo è stata la sede nella quale donne in procinto di partorire, ma anche allevatori di bestiame, si mettevano in preghiera davanti alla Madonna.