FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

Magistratura, tutto da rifare. Manca il numero legale e spuntano tre nomi in più

La pratica dell’elezione dei togati di Giostra rinviata per la seconda volta: si vota il 20 febbraio. Alle nove candidature di dicembre si aggiungono quelle di Berbeglia, Fabbri e Vannini.

Altro giro, altra Giostra. La magistratura 2025-2027 ancora non vede la luce. Ieri, nel consiglio comunale monopolizzato dalla presentazione del progetto per il nuovo stadio Comunale la pratica è stata posticipata dopo quella dell’impianto di viale Gramsci per volontà del sindaco Alessandro Ghinelli, probabilmente per questioni di cortesia vista la presenza in aula del presidente amaranto Guglielmo Manzo. Scelta che però si è verificata poco felice per la Giostra. Quando, alla ripresa pomeridiana, si è verificato il numero legale per due volte si è rimasti sotto e quindi il presidente Luca Stella ha dovuto rinviare la pratica alla prossima seduta del 20 febbraio. Un paio di imprevedibili defezioni nella maggioranza e la volontà dell’opposizione di non appoggiare il metodo fin qui adottato per rinnovare l’organismo giudicante del Saracino hanno fatto saltare il banco per la secondo volta, dopo che nell’ultima seduta del 2024 era stato il consigliere delegato alla Giostra Paolo Bertini a ritirare la pratica.

Nel frattempo, ai nove nomi che La Nazione aveva anticipato il 15 dicembre scorso si aggiungono altre tre candidature che sono circolate in un documento interno al consiglio comunale. Si tratta dei due avvocati Luca Berbeglia e Antonio Fabbri e della commercialista Lara Vannini. I nove nomi già emersi qualche settimana fa erano invece quelli del pubblico ministero Marco Dioni indicato come primo magistrato, l’avvocato Leone Provenzal, Giuseppe Caroti, avvocato ed ex presidente del consiglio comunale, Marcello Lazzeri, avvocato e giudice sportivo della Federcalcio aretina, i legali Osvaldo Fratini, socio fondatore dell’Associazione avvocati del lavoro e il noto penalista Filippo Alberti. Una cinquina di legali a cui si aggiungono i già citati Berbeglia e Fabbri. Tra i papabili della magistratura ci sono anche il medico Marco De Prizio, responsabile della chirurgia generale e d’urgenza, la psicologa Elisa Marcheselli e il presidente della Ginnastica Petrarca Simone Rossi che nella vita è un manager assicurativo di Unipol Sai.

A questo punto la sensazione è che il 20 febbraio si andrà al voto segreto senza maggioranze definite e senza accordi con una sorta di inedito "vinca il migliore". Legate alla pratica della magistratura ci sono poi molte variabili. La prima è il ritorno da dieci a nove magistrati, dopo la forzatura di sei anni fa quando l’organico della magistratura fu aumentato di un componente per soddisfare tutti gli appetiti politici dopo le designazioni avvenute a opera dei quartieri e delle altre associazioni giostresche. Oltre alla questione numerica c’è anche l’atto di indirizzo del consigliere Egiziano Andreani per l’istituzione di una sorta di albo da cui pescare i candidati alla magistratura, sostenuto con un diverso emendamento ma di medesimo tenore anche dai consiglieri del Partito democratico Alessandro Caneschi e Giovanni Donati che chiedono anche che chi è in magistratura non possa ripresentarsi dopo due mandati, evitando il meccanismo perverso del potersi ripresentare per altri due mandati dopo un solo triennio di stacco.