di Sara Minciaroni
CORTONA
"Mamma dove sono i bimbi?". E’ il suo quinto compleanno, il giorno atteso con tanta gioia, ma Emma (nome di fantasia) non comprende le logiche della disdetta, delle mancate adesioni, degli imprevisti. Fissa i suoi palloncini colorati, i gonfiabili disanimati che dovrebbero invece sussultare di grida festose e si interroga su concetti che non le spettano. Nell’aria c’è il profumo di popcorn e dello zucchero filato, ma nulla basta a colmare il vuoto degli amichetti che non arrivano alla sua festa. Con gli occhi fissi alla porta fa i conti con le questioni che riguardano i grandi, incomprensioni che per lei poco contano, alla fine. La storia arriva da Castiglione del Lago, ma potrebbe essere accaduta ovunque, la protagonista - suo malgrado - è una bambina all’ultimo anno della scuola materna che aveva consegnato 35 inviti ai suoi amichetti per convocarli, giovedì sera alle 17, in una sala feste nella vicina Cortona,.
Secondo i genitori, al netto delle 10 defezioni recepite tramite la chat di classe, almeno 10 bambini avrebbero dovuto esserci. E invece non è arrivato nessuno. "Non auguro a nessuno di ritrovarsi in una simile situazione, è vergognoso ed umiliante", commenta la madre della piccola che sfoga la rabbia in un post sui social andato immediatamente virale. Un clamore che forse la famiglia non si aspettava, come conferma il papà "un episodio traumatico, per tutta la famiglia, adesso abbiamo bisogno di elaborare. E’ giusto interrogarsi in maniera profonda, non giudico nessuno, non è una questione che riguarda i singoli ma una comunità. Preferisco limitarmi a questo e al momento aver cura dei miei cari". Parole che devono far riflettere, ma in parte risarcite dall’ondata di affetto arrivato tramite le centinaia di messaggi social, come quelli che invocano una festa di paese per la piccola Emma. L’amministrazione comunale affida alle nostre colonne un messaggio in cui si dice "rammaricata e incredula" di fronte a quando si è verificato, "siamo vicini alla bambina e alla sua famiglia. Un episodio simile non ci lascia indifferenti e metteremo in atto tutte le azioni possibili affinché non si ripeta. Nel nostro percorso amministrativo abbiamo lavorato su molte iniziative che sosteniamo con forza e convinzione, come il Centro di aggregazione giovanile e una serie di azioni per i più piccoli". Ma soprattutto, spiega la vicesindaco Andrea Sacco "le famiglie non devono essere lasciate sole, evidentemente c’è stato qualcosa che non ha funzionato ed è nel nostro interesse ascoltare, comprendere e porre in atto tutti gli interventi utili affinché episodi come questo non si ripetano".
Ciro e Cira, sono marito e moglie che gestiscono la sala feste di Camucia da circa una decina d’anni, non hanno dubbi "noi una scena del genere non l’avevamo mai vista - spiegano rammaricati a La Nazione - non ci era mai capitato che non arrivasse nessuno. La bambina chiedeva degli amichetti con gli occhi fissi alla porta, i familiari cercavano di far di tutto per non far preoccupare la bambina. Ci siamo messi noi a giocare con la piccola, cercando di darle tutto quello serviva per intrattenerla. Abbiamo fatto del nostro meglio. I genitori erano affranti, difficile non comprenderli. Mi sono messa nei loro panni - racconta la titolare della Hyde Park Cortona - e non è stato bello. Sono una mamma anche io, ho capito quel dolore".