FRANCESCO TOZZI
Cronaca

Marconi, i genitori all’attacco: "Mancano i laboratori: ora basta"

Sì alle aule provvisorie per tutto l’anno ma chiedono scambi con aziende per fare pratica ai ragazzi

Marconi, i genitori all’attacco: "Mancano i laboratori: ora basta"

Marconi, i genitori all’attacco: "Mancano i laboratori: ora basta"

Al Marconi, per il momento, non si torna e stavolta sono i genitori ad intervenire pubblicamente sulla decisione assunta dalla provincia nella serata di venerdì e anticipata da La Nazione. Dopo la presa di posizione di Greta Crapanzano a nome degli studenti, i rappresentanti della consulta dell’Isis Valdarno si ritengono soddisfatti dalla mossa di Polcri, ma adesso nuovi scenari si aprono all’orizzonte. In primis la tutela del diritto allo studio dei meccanici, che nelle sedi provvisorie non dispongono dei torni per le attività di laboratorio. "La Provincia - chiedono i genitori in una nota - si attivi tempestivamente sul territorio per trovare soluzioni alternative che permettano a tutti gli studenti dei percorsi Iefp di utilizzare i macchinari di laboratorio ai quali al momento è impossibile accedere, in modo che la validità dell’anno scolastico non venga in nessun modo compromessa".

Un’idea potrebbe essere quella di chiedere una collaborazione agli imprenditori della zona per tenere alcune lezioni direttamente in azienda. Da domani, insomma, circa 500 studenti dell’istituto professionale di San Giovanni torneranno sui banchi dei locali messi a disposizione provvisoriamente. Una soluzione condivisa anche dalla scuola.

Gli affitti sono stati prorogati, ma non si sa ancora fino a quando. "Pur se questa decisione giunge tardivamente - spiegano i rappresentanti della consulta dei genitori - a soli tre giorni dal rientro in aula, e nonostante non abbia ancora avuto luogo l’incontro che la provincia si era resa disponibile ad organizzare a fine dello scorso anno, ci sentiamo di ringraziare il presidente Polcri per una scelta che tutela i nostri figli ma che, a nostro avviso, evidenzia anche la fondatezza dei nostri timori circa la sicurezza del fabbricato.

Ci aspettiamo a questo punto che tutti gli studenti possano concludere l’anno scolastico serenamente, senza ulteriori sorprese, e che la loro attuale collocazione non venga nuovamente messa in discussione da un giorno all’altro, in quanto si tratta dell’unica scelta ammissibile ed accettabile. È indubbio che i locali ad oggi in uso agli studenti dei vari indirizzi, seppur trattasi di soluzioni provvisorie, siano più sicuri e decorosi di quelli che la provincia ha dichiarato di aver reso nuovamente agibili a partire dall’11 dicembre, con reti di contenzione e puntellature". I genitori chiedono inoltre alle istituzioni di sfruttare al meglio i prossimi mesi in cui le lezioni si terranno altrove per individuare soluzioni definitive di ristrutturazione e recupero dell’immobile di via Trieste.

"Siamo consapevoli - proseguono - che per effettuare dei lavori di riqualificazione così importanti non possano essere sufficienti tre mesi di pausa estiva e che rientrare adesso nel plesso Marconi significherebbe condannare gli studenti a rimanere anni in una situazione non decorosa e, a nostro avviso, non sicura, in attesa che vengano reperiti i fondi necessari. Far rientrare gli studenti in una struttura che non dia piena garanzia di sicurezza, anche a fronte del rischio concreto che non vengano raggiunte le ore necessarie di laboratorio, riteniamo sia un’opzione che non debba in nessun caso essere presa in considerazione".