"Rimpallo di responsabilità tra provincia e comune inopportuno, alla luce dell’urgenza di interventi risolutivi per la sopravvivenza dell’istituto". In merito al caso Marconi, le opposizioni sono andate all’attacco durante l’ultimo Consiglio comunale. Nella seduta di giovedì il sindaco di San Giovanni aveva riferito all’aula alcune novità sul rientro in classe degli studenti. A partire dalle Liste Civiche Sangiovannesi, sono stati tanti gli interrogativi posti all’attenzione dell’amministrazione comunale. Il presidente della provincia Polcri, come affermato dalla consigliera Catia Naldini(nella foto in alto a destra), avrebbe chiamato in causa il comune di San Giovanni Valdarno in quanto proprietario dell’immobile per lo stato di degrado in cui si trova oggi il plesso e per i finanziamenti dedicati ai futuri lavori. "Tali affermazioni - ha chiesto Naldini - fanno parte di accordi con l’amministrazione comunale? O sono forse specchio di una volontà politica da parte dell’ente provinciale, volta a mettere a rischio la presenza futura del Marconi nel territorio di San Giovanni?
E l’amministrazione intende partecipare finanziariamente agli interventi manutentivi straordinari?" Valentina Vadi ha ribadito che il comune non ha possibilità di compartecipare in questo senso, ma può svolgere una funzione di indirizzo politico importante. "Non c’è un rimpallo di responsabilità - ha chiarito Vadi - l’edilizia scolastica è in carico alle province per norma di legge. Il prossimo passaggio è una totale riqualificazione del plesso, solo così sarà chiaro il tipo di intervento che ci sarà da fare.
Ci attiveremo senza dubbio per il reperimento delle risorse necessarie, e il Marconi resterà a San Giovanni". Il primo cittadino ha ricordato inoltre che alcuni problematiche del professionale si trascinano da anni e non sono emerse soltanto con il crollo che si è verificato i primi settembre. Questo ha scatenato le reazioni dei gruppi d’opposizione. "Visto che è stato detto che è da venti anni che l’edificio versa in queste condizioni - ha ribattuto Naldini - il comune dovrebbe, in quanto detentore di immobile, interessarsi e controllare lo stato di salute della scuola. Se non si riusciranno a trovare le risorse per una riqualificazione, il rischio è che possa migrare altrove, il che sarebbe un danno enorme per la nostra città". "È grave che si dica che in venti anni per questa scuola non è stato fatto niente" le ha fatto eco la consigliera della Lega Chiara Legnaiuoli. Il sindaco ha quindi accusato la minoranza di utilizzare strumentalmente da mesi il caso Marconi per fare campagna elettorale.
È stato necessario l’intervento del presidente del consiglio comunale per far rientrare la seduta in carreggiata. Prossimo step per il graduale rientro in aula è previsto per martedì, quando partiranno i lavori di pavimentazione del corridoio che conduce ai laboratori. L’8 gennaio, invece, potrebbe esserci un rientro scaglionato degli studenti. Sarebbe questa la sintesi raccolta dal primo cittadino dopo un confronto con il preside e il dirigente tecnico della provincia.