FRANCESCO TOZZI
Cronaca

Marconi, sale la rabbia dei genitori: "Sui lavori mai avuto risposte"

I ragazzi dell’indirizzo moda restano fuori, senza macchinari per la didattica: studenti pronti a manifestare

Marconi, sale la rabbia dei genitori: "Sui lavori mai avuto  risposte"

Quattro classi dell’indirizzo moda resterano ancora al centro pastorale

Si riaccende la polemica sul caso Marconi in vista del nuovo anno scolastico. Dopo la presa di posizione da parte di Valentina Tatti, presidente uscente della Consulta d’Istituto dell’Isis Valdarno, stavolta sono i rappresentanti dei genitori delle classi dell’Ipsia a esprimere preoccupazione sull’anno che verrà. Lo hanno fatto inviando una lettera al presidente della provincia Polcri, all’architetto Dreassi e alla preside dell’Isis Lucia Bacci con la richiesta urgente di incontro. I genitori degli alunni delle classi 2APM, 3APM, 4APM e 5APM dell’indirizzo Moda lamentano di essere stati messi a conoscenza soltanto il 31 agosto del fatto che alla ripresa delle attività scolastiche il prossimo 16 settembre gli studenti saranno nuovamente dislocati al Centro Pastorale di Montevarchi. "Riteniamo sia doveroso - si legge nella missiva - che ci vengano forniti i necessari chiarimenti in merito ai lavori di consolidamento strutturale e miglioramento sismico delle 4 aule del blocco "D" che ancora oggi risultano transennate dopo il crollo avvenuto oramai un anno fa il 5 settembre 2023. La Provincia ha comunicato alla stampa il 12 agosto che i lavori inizieranno entro il mese di ottobre, ma famiglie e studenti colpiti in prima persona da questa incresciosa vicenda hanno il diritto di sapere con certezza quale sarà la data di restituzione delle aule alla nostra scuola e che questa venga messa per iscritto e rispettata!". Gli studenti di Moda, seppur ospitati in una ambiente confortevole, questo non risulterebbe idoneo ad accogliere le classi, perché sprovvisto di materiali necessari per la didattica e privo di laboratori.

Il centro pastorale non possiede neanche una palestra per l’attività motoria. "I nostri figli - prosegue la lettera - già derubati di 9 mesi di scuola, hanno dovuto necessariamente adattarsi alle scelte di adulti che a nostro avviso continuano a perdere di vista la cosa più importante e cioè garantire a questi giovani spazi adeguati sicuri e idonei". Secondo i genitori, le promesse dell’ente provinciale ad oggi sono state disattese, in primis quella sul ripristino delle quattro aule entro la riapertura delle scuole. "Abbiamo iscritto i nostri figli all’indirizzo Moda - sottolineano i genitori - poiché interessati alle diverse offerte proposte: laboratori specifici per le materie di indirizzo, palestra, una scuola viva fatta di tanti giovani impegnati nell’ambito professionale capaci di potersi collocare consapevolmente nelle varie aziende del territorio una volta concluso il proprio percorso scolastico. Non abbiamo iscritto i nostri figli ad un istituto le cui classi sono all’interno di un centro pastorale". Dopo un anno scolastico trascorso altrove, vengono chieste risposte certe sui tempi di svolgimento dei lavori. Nel frattempo la nuova dirigente Bacci ha accettato l’invito e incontrerà i genitori oggi. Ma gli studenti sono già pronti alle barricate. In vista del 16 settembre c’è infatti l’intenzione di organizzare una manifestazione per continuare a tenere i riflettori accesi sulla vicenda.