Il poliziotto Cioni, alias Daniele Marmi, ha indossato di nuovo la sua divisa pronto a "dirimere" intrighi e misteri. Anno nuovo, nuova stagione de I Delitti del BarLume. Le commedie a tinte gialle di Sky Original, liberamente ispirate ai romanzi di Marco Malvaldi e trasformati in film dai registi Roan Johnson e Milena Cocozza. Pronti tre nuovi episodi. La prima puntata è andata in onda lunedì scorso, la seconda stasera dal titolo "Gatte da pelare. La terza e ultima, il 27 gennaio.
Poliziotto Marmi, pardon, Cioni, quale è il segreto?
"Il gruppo, non solo quello degli attori, ma anche del reparto tecnico, i costumisti, le truccatrici, l’aiuto regia. Ci conosciamo da 13 anni. Poi la location: Marciana Marina, è diventata un po’ parte di noi. E’ quasi come essere in vacanza, solite persone, soliti posti. La gente viene a vederci, ci aspetta. Dici: ok, quindi sta funzionando davvero. Gesti che, dopo 13 anni, ci danno una conferma".
C’è altro?
"Si, il regista. Ha saputo ridare vita a un progetto partito in sordina; ha saputo ridare vita alla toscanità della cosa. Ha formato un gruppo, con l’aiuto del suo spirito. Va in giro sul set e si porta dietro le casse per far ballare tutti. È il primo dei bimbi". Da Marciana Marina a una piccola città della provincia russa, dove Gogol ambientò "L’ispettore generale", uno dei più grandi capolavori della drammaturgia russa...
"Sì. Dopo il successo clamoroso dello scorso anno, su e giù per l’Italia, da gennaio a fine marzo, nel 2025 è ripartita la tournée de L’ispettore generale, lo spettacolo in cui rivesto il ruolo di ispettore generale a fianco di Rocco Papaleo nella parte del podestà. Due date saranno nella mia Arezzo, il 30 e 31 gennaio al teatro Petrarca". Che spettacolo è L’ispettore generale?
"Super comico, farsesco, divertente. È una parte che mi diverte molto fare".
Ad Arezzo, lavorativamente parlando, c’è un altro pezzo importante del tuo cuore...
"Il teatro Virginian, che gestisco insieme a Giorgio Castagna ed Eleonora Angioletti. Tra mille difficoltà continuiamo a fare le nostre produzioni che potiamo in giro per l’Italia come compagnia. La stagione è arrivata al 12esimo anno grazie al sostegno degli sponsor. Siamo un teatro privato, fu il circolo Artistico a darcelo in concessione e non smetteremo mai di ringraziare".
Sogni?
"Il teatro lo abbiamo preso in gestione mettendoci tanto impegno, pagando un affitto, ma il sogno sarebbe la gestione di un teatro come il Bicchieraia a livello comunale, con un sostegno pubblico e farlo diventare una residenza artistica".
Nuovi progetti?
"Stiamo provando a riorganizzare il festival estivo (Imbarchi Festival) con la collaborazione della Fondazione Guido d’Arezzo che ci ha aiutato lo scorso anno. Dopo la meravigliosa Fortezza, stiamo cercando di valutare vari spazi".
La tua è una lunga storia lavorativa. Facciamo un salto alle origini…
"Ero un bambino quando ho iniziato a studiare ad Arezzo al Piccolo Teatro e alla Libera Accademia, poi a Roma alla Scuola Internazionale di Teatro Circo a Vapore".
Teatro, ma anche spot tv e tanto cabaret…
"Si, tutto è partito da lì. Ormai molti anni fa insieme ai due amici, Gilberto Pellegrini e Cristian Materazzi, abbiamo dato vita al trio di cabaret Progildan. Facevamo serate ad Arezzo e dal 2009 al 2012 abbiamo partecipato a Zelig Off. Che esperienza formidabile".