di Matteo MarzottiVALDICHIANAL’attesa è finita. Parte oggi la 47esima edizione della Dakar, il rally più affascinante al mondo che farà ancora tappa in Arabia Saudita. Partenza da Bisha e arrivo tra due settimane a Shubaytah. Tutto questo dopo aver percorso qualcosa come 8 mila chilometri nel deserto, di cui oltre 5 mila cronometrati. Non mancano i motivi per seguire questo appuntamento, non solo per gli appassionati di auto e moto, di chi ha ancora davanti agli occhi le imprese di Fabrizio Meoni. Proprio da Castiglion Fiorentino, la stessa città del due volte campione della Dakar, è partito anche quest’anno il centauro Paolo Lucci. Una moto nuova, una Honda allestita l’occasione dal team RS Moto.
"Sono davvero contento - ha confessato Lucci intervistato alla vigilia del prologo della Dakar - spero di fare il massimo con il supporto del mio nuovo team. Che Dakar sarà? La prima settimana sarà decisamente impegnativa tra tappe lunghe, penso a quella di 48 ore, alla marathon, senza considerare poi le incognite legate a sabbia, dune e sassi. Sarà importante prendere subito confidenza con moto e terreno, cercando il passo migliore".
Un appuntamento quello in Arabia Saudita al quale Lucci tiene particolarmente, dopo aver lavorato sodo nell’ultimo anno per presentarsi nelle condizioni migliori. Se tra le moto l’attenzione sarà tutta sul centauro di Castiglion Fiorentino che punta a recitare un ruolo da protagonista, tra le auto il nome da cerchiare in rosso per gli appassionati aretini del rally è quello di Stefano Marrini. Il driver originario di Cesa è alla sua settima partecipazione, che arriva a cinque anni di distanza esatti dall’ultima avventura sulla sabbia e sulle dune della Dakar.
"Tornare alla Dakar era un mio obiettivo per il quale ho lavorato sodo nell’ultimo anno - ha raccontato Marrini - nel mio caso gli impegni sono molteplici dato che devo occuparmi in prima persona tra le altre cose anche della logistica. Sarà una Dakar estremamente difficile che metterà a dura prova i mezzi. Sabbia, dune, sassi e poi la lunghezza di alcune tappe sono tante incognite che non possono essere sottovalutate. Il mio obiettivo? Arrivare il più lontano possibile, sarebbe davvero bello poter tagliare il traguardo di questa 47esima edizione".
La partenza come detto oggi con il prologo a Bisha, città occidentale, per poi terminare due settimane più tardi, il 17 gennaio, a Shubaytah, sulla costa orientale. Sono cinque le categorie principali di veicoli iscritti: moto, auto, Challenger (prototipi leggeri a quattro ruote), Ssv (quadricicli leggeri di serie) e camion. Da segnalare la tappa di 48 ore, disputata in una sorta di anello intorno a Bisha il 5 e 6 gennaio, per un totale di 967 km cronometrati. Gli equipaggi si fermeranno durante la notte per riprendere la marcia il giorno successivo.
Pochi giorni dopo, l’8 gennaio, si svolgerà invece la tappa marathon, che non prevede la possibilità dell’assistenza esterna, da Al-Henakiyah ad Al-Ula e poi ancora fino a Ha’il, dove si terrà il giorno di riposo. Da qui in poi spazio alla seconda settimana che porterà gli equipaggi fino all’arrivo di Shubaytah.