MARCO CORSI
Cronaca

Muore noto ristoratore: addio a Massimo Tinacci, titolare del Pin Rose

Terranuova Bracciolini: decenni alla gestione del locale rinomato per il pesce. In San Lorenzo a San Giovanni i funerali. “Cucinava e serviva sorrisi”

Massimo Tinacci, che il Pin Rose lo ha gestito per decenni: foto in alto il locale

Massimo Tinacci, che il Pin Rose lo ha gestito per decenni: foto in alto il locale

Terranuova Bracciolini (Arezzo), 11 aprile 2025 – Nel suo locale si sono sposate intere generazioni di valdarnesi, ma ha ospitato anche conviviali del Lions, del Rotary, del Panathlon, feste di associazioni sportive e non, battesimi, comunioni, cresime e compleanni. “Andiamo al Pin Rose”, era diventata una frase comune e una piacevole consuetudine, al punto che questo ristorante ha attraversato la storia della ristorazione del Valdarno degli ultimi 40 anni.

E oggi la vallata perde il simbolo di questa storia, Massimo Tinacci, che il Pin Rose lo ha gestito per decenni, morto ieri all’età di 72 anni. Non stava bene da qualche tempo, ma la sua scomparsa ha provocato un’enorme ondata di cordoglio in tutta la vallata. Perché Massimo non era solo un ristoratore, ma anche un intrattenitore.

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Il ristorante Pin Rose

Uno straordinario intrattenitore, che affiancava il servizio ai tavoli alle immancabili barzellette che strappavano più di una risata ai commensali. Insomma, un vero personaggio che oggi molti piangono e ricordano con grande nostalgia.

Negli ultimi anni non era più a capo della sua amata creatura, il ristorante a due passi dalla Setteponti, al confine tra i comuni di Loro Ciuffenna e Terranuova, famoso soprattutto per le sue deliziose pietanze a base di pesce. Massimo era un ristoratore a tutto tondo.

Tutto quello che arrivava sui piatti era controllato, a monte, direttamente da lui e la qualità doveva essere sempre al top. Quelle quattro mura potrebbero raccontare centinaia di cerimonie pubbliche e private, con lui che deliziava sempre i clienti, tra una portata e l’altra, con i suoi racconti e le sue battute. Insomma, un luogo d’incontro per tutti, associazioni, società sportive, club e una perdita enorme per chi l’ha conosciuto ed apprezzato.

Tinacci era un sangiovannese doc. Nato nella città di Masaccio il 6 ottobre 1953, grande tifoso azzurro, era zio di Alfredo Aglietti, ex giocatore e allenatore che proprio da qui ha mosso i suoi primi passi.

Quando la notizia ha iniziato a circolare, sono state centinaia le manifestazioni di affetto sui social. Alcune davvero toccanti, come quella di Monica Gobbi di Loro Ciuffenna. “Eravamo entrambi a fare fisioterapia e tu, con la solarità che ti contraddistingueva, raccontavi le barzellette. Una bellissima persona. Riposa in pace e se ti incontrerai con mio papà, che ti ha sempre stimato tantissimo, un grande abbraccione”.

C’è poi chi ricorda di essere rimasta all’interno del locale fino alle 2,30 di notte (“Eravamo solo in cinque”) e di essersi divertita da matti davanti ad una vera e propria enciclopedia di barzellette.

Del resto Massimo era questo. Buona cucina, ma anche…buonumore. Profondo cordoglio è stato espresso anche dall’amministrazione comunale di San Giovanni. “Era una persona divertente, generosa, molto amata nella nostra comunità cittadina”, hanno detto il sindaco Vadi e gli assessori. La salma è esposta da ieri alla chiesa della Misericordia a San Giovanni. I funerali si terranno oggi alle 15 in San Lorenzo.