L’obiettivo è Rigutino e la strategia è quella di far aderire alla causa anche la neo governatrice dell’Umbria Stefania Proietti. Così Comune, Provincia e Regione puntano a far cambiare idea al ministro Matteo Salvini. "Ne abbiamo già parlato la notte in cui è stata eletta alla guida della Regione Umbria e nelle prossime settimane ci sarà un incontro ad hoc sul tema". Lo dice senza mezzi termini il presidente Eugenio Giani che ieri ha partecipato al consiglio provinciale e comunale congiunto in Sala dei Grandi sul tema dell’alta velocità: è stato votato un atto di indirizzo per dire sì alla stazione a Rigutino. Sulla stessa linea di Giani, anche il presidente della provincia Alessandro Polcri e il primo cittadino di Arezzo Alessandro Ghinelli: entrambi sono fiduciosi che il 2025 possa essere l’anno della svolta. Anche perché con il cambio di colore dell’Umbria, passata a trazione centrosinistra da centrodestra, viene meno l’asse Tesei-Salvini che aveva portato, al netto dell’analisi di Rfi, all’individuazione del nuovo sbocco dell’alta velocità a Creti, nel comune di Cortona.
Decisione sbandierata con orgoglio dal numero uno del ministero delle Infrastrutture, proprio ad un evento elettorale della ex-governatrice dell’Umbria; ma allo stesso tempo una dichiarazione che aveva fatto un quarantotto ad Arezzo. "Rigutino nasceva da un’idea pregressa, consolidata sia nei piani dell’Umbria che della Toscana, poi un paio di anni fa, godendo anche della stessa sintonia politica, c’è stato il dietrofront dell’Umbria, anche con Salvini", aggiunge Giani. Ma oggi le cose sono cambiate e il presidente vede che l’occasione c’è per far cambiare idea al Mit. "Ci siamo già intesi, ci vedremo non appena lei avrà chiaro il suo ruolo e questo avverrà prossimamente: troveremo una sintesi perché se c’è dialogo, non come nei mesi scorsi, allora possiamo rapportarci con il ministero". Capitolo soldi. Ci sono, dice Giani. "Ci sono i bilanci dello Stato: lo Stato vuole o no modernizzare l’Italia?"
Anche il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli ha le idee chiare. "Sono passati diversi mesi ed è arrivato il momento per ridiscutere i numeri per uscire da questa impasse: dobbiamo coinvolgere tutta la città, anzi la provincia, con le associazioni di categoria". E con il nuovo presidente? Cambierà il dialogo? "Personalmente non li ho mai avuti con Tesei, ho solo parlato con Melasecche (ex assessore regionale Umbria, ndr) in modo dialettico ma senza trovare una sintesi - dice il primo cittadino con un mezzo sorriso - con Proietti ancora non ci siamo mai sentiti ma lo faremo, spero di trovare con lei una sintesi". Ma anche se è di un altro colore politico? "E che vuol dire,difende e tutela una regione a noi vicina, con cui abbiamo tante affinità".
E poi, dopo aver fatto aderire alla causa Proietti, lo step è andare a bussare alla porta del vice premier alla porta del Mit. "Far cambiare idea a Salvini? Mah, stando a quello che è uscito sui media nazionali, la scelta di Creti è una scelta tecnica ma Regione Umbria e Toscana possono individuare anche qualcosa di diverso - dice il presidente della provincia Alessandro Polcri - adesso la politica è cambiata con Proietti e dunque molto probabilmente ci potrebbe essere anche un cambio di visioni e di strategie".
Luca Amodio