AREZZO
Un nulla di fatto. Il Consiglio regionale della Toscana di ieri, che aveva all’ordine del giorno anche il voto sull’infrastruttura dell’alta velocità, si è concluso lasciando in sospeso la mozione su Medioetruria. Il dibattito in aula e poi il voto sono stati infatti rimandati alla prossima seduta. In sospeso quindi l’idea di fare la Medioetruria a Creti, nella Val di Chiana aretina, come aveva annunciato in un comunicato il ministero delle infrastrutture a guida Salvini. Nel frattempo, i viaggiatori sono sempre più spaesati. "Ma dov’è Creti?". E’ una delle domande più ricorrenti dei passeggeri aretini e non che, di fronte alla questione dell’alta velocità, si chiedono perché Creti sarebbe la prima scelta rispetto ad Arezzo o Rigutino. C’è chi parla di risorse pubbliche sprecate e chi si concentra sulla praticità della soluzione, ma il mantra resta lo stesso: perchè non Arezzo? O perché, invece, non una soluzione intermedia come Rigutino? Il piccolo campione di intervistati alla stazione di Arezzo si divide tra le due soluzioni, ma su una questione è decisamente concorde: Creti no. Non tutti sono ben informati sulla questione ma, chi lo è, è anche deciso e agguerrito. Nelle loro parole c’è un senso di incredulità verso una proposta che sembra incomprensibile. Insomma, da alzata di spalle e di sopracciglia.
Prima ancora del problema dell’alta velocità restano poi i disservizi sulle linee ordinarie. Ce lo ricordano tre passeggere di un regionale appena arrivato da Firenze che, interrogate sulla questione Medioetruria rispondono, quasi in coro: "Pensiamo ai problemi sulle linee che ci sono già. Bisognerebbe mettere qualche Frecciarossa e Intercity in più perché una stazione a Creti non risolverebbe la situazione dei pendolari Arezzo-Firenze. In ogni caso non avrebbe senso costruire un’altra stazione così fuori dalla città".
Come il vice sindaco di Montevarchi Cristina Bucciarelli aveva ricordato una settimana fa, durante la cabina di regia sui treni organizzata dalla Regione Toscana con Rfi e Trenitalia: "I treni regionali hanno bisogno di tutela adesso, non a giugno. Gli orari, se rispettati, funzionano benissimo e permetterebbero ai pendolari di usufruire di un servizio efficiente. Invece i convogli sono costretti a fare gli inchini ai treni ad alta velocità, che dovrebbero a loro volta dare la precedenza ai treni regionali. Gli orari funzionano e le regole ci sono. Basterebbe farle rispettare".
Alla somma, anche i disagi ordinari, tra cui gli scioperi. Il prossimo è previsto per l’intera giornata di domani e impegnerà il trasporto pubblico locale di tutta Italia.
Serena Convertino