ANGELA BALDI
Cronaca

Medioetruria, fronte comune. Le categorie spingono Rigutino. Solo Confindustria si smarca

La nota congiunta delle associazioni di artigiani e commercianti sulla stazione dell’alta velocità. L’organizzazione via Roma non partecipa: "Priorità a Due Mari e terza corsia dell’Autosole".

La nota congiunta delle associazioni di artigiani e commercianti sulla stazione dell’alta velocità. L’organizzazione via Roma non partecipa: "Priorità a Due Mari e terza corsia dell’Autosole".

La nota congiunta delle associazioni di artigiani e commercianti sulla stazione dell’alta velocità. L’organizzazione via Roma non partecipa: "Priorità a Due Mari e terza corsia dell’Autosole".

Chiedono e fanno fronte comune sull’Alta velocità. Sono le categorie economiche del commercio e dell’artigianato della Provincia di Arezzo che vedono nella stazione Medio Etruria una possibilità di crescita economica per le imprese, a patto che la politica abbia una visione chiara. "La questione dell’Alta Velocità non può essere affrontata con superficialità o calcoli di convenienza politica. È un banco di prova cruciale per chi governa e amministra, che deve dimostrare di avere a cuore il futuro del territorio, il benessere dei cittadini e la crescita economica delle imprese". È quanto dichiarano con fermezza, in una nota congiunta, le associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato della provincia di Arezzo Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato Imprese.

L’intervento dopo che giovedì si è svolto il doppio Consiglio Provinciale e Comunale di Arezzo aperto alla cittadinanza in merito alla localizzazione della nuova stazione ferroviaria Medio Etruria. La seduta straordinaria era aperta all’intervento anche dei cittadini, delle categorie economiche, oltre che delle varie rappresentanze politiche locali.

"Ora che si è rimessa in discussione la proposta di Rigutino per la nuova stazione dell’Alta Velocità – prosegue la nota congiunta delle associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato della provincia di Arezzo Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato Imprese – chiediamo agli esponenti politici e ai rappresentanti delle amministrazioni toscane di abbandonare divisioni e rivalità per costruire un fronte comune che persegua davvero il bene collettivo".

La posizione delle categorie economiche che chiedono di fare fronte comune, si schiera contro Creti e ribadisce con determinazione come Rigutino rappresenti la scelta migliore per Medioetruria. "Non abbiamo mai compreso né condiviso la scelta di Creti, una localizzazione priva di logica in termini di sostenibilità ambientale, convenienza logistica ed economica. Tornare sui propri passi è un atto di responsabilità che consente ora di riportare la discussione su basi solide e coerenti con l’interesse pubblico".

La richiesta di Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato Imprese Arezzo, è quella di analisi e valutazioni ponderate e rigorose. "Le decisioni su progetti strategici come questo devono essere guidate da analisi rigorose, trasparenti e scientifiche, capaci di misurare con obiettività i costi di realizzazione, l’impatto ambientale e i benefici concreti per cittadini, lavoratori e imprese. Solo un approccio responsabile e lungimirante può garantire che ogni scelta sia davvero orientata alla sostenibilità e all’utilità collettiva. La politica non può fallire su questo banco di prova".

In ballo c’è il diritto ad una mobilità di persone e merci efficace e sicura, fondamentale per lo sviluppo economico e sociale di un territorio. "Gli imprenditori che rappresentiamo sanno bene che il futuro si costruisce con coraggio, visione e capacità di innovare. Tuttavia, ogni progetto deve poggiare su basi solide, sostenibili e concretamente vantaggiose per il territorio. Per questo motivo – concludono le associazioni di categoria aretine – ribadiamo con determinazione che Rigutino rappresenta la scelta migliore per Medioetruria".

Sulla stazione Av interviene in una nota anche Confindustria Toscana Sud. "Nel corso del Consiglio è emerso che lo studio di fattibilità presentato da Rfi al Tavolo Tecnico interministeriale è risultato errato. Confindustria aveva evidenziato l’opportunità che l’individuazione del luogo ove allocare la stazione fosse il frutto di uno studio tecnico- scientifico non dettato da ragioni politiche". "Il progetto MedioEtruria non vede al momento risorse stanziate perciò dovranno continuare a essere garantite alla Stazione di Arezzo le attuali fermate alta velocità e incrementate di una coppia di treni nelle fascia centrale - continua il direttore generale Tarquini – Confindustria aveva presentato studi sulla situazione della rete ferroviaria in area vasta e Perugia evidenziando l’importanza strategica della stazione di Arezzo per i collegamenti regionali fondamentali per i numerosi pendolari diretti a Firenze. La linea Arezzo – Sinalunga con una piccola variante di 1 km potrebbe essere collegata con Siena riducendo i tempi. Mentre si parla di stazione Av (di là da venire) è passato in secondo piano il completamento della due mari con i lotti Ruffolo – Siena e S. Zeno – Magnanina già in grado di andare in appalto e la terza corsia sull’A1 pianificata nel 1986 si fermerà a Valdarno trascurando la messa in sicurezza del tratto Valdarno – Chiusi, da oltre 15 anni saturato, con alta percentuale di incidenti anche mortali e deviazioni".