Medioetruria, il comitato rilancia: "Serve un patto per l’aeroporto"

I pendolari di Sava hanno annunciato lo stop (provocatorio) alle loro attività a favore di Rigutino ma dopo il convegno in Provincia puntano a rilanciare il rapporto con l’Umbria e le sue infrastrutture.

AREZZO

Dopo aver annunciato lo stop alle attività pubbliche, una scelta provocatoria contro i silenzi e gli imbarazzi di qualche politico locale, il comitato dei pendolari Sava rilancia la sua battaglia per la stazione dell’alta velocità a Rigutino con una nuova strategia che punta a trovare una strada per dare agli atri territori coinvolti "indennizzi infrastrutturali".

"Già l’estate scorsa abbiamo intrapreso un dialogo con la direzione aeroportuale di Perugia proponendo, anche alla politica, l’opportunità di collegare via ferro l’aeroporto perugino con la stazione ferroviaria di Perugia e dunque con tutto il tracciato Foligno-Firenze attraverso la fermata di Collestrada – dicono Matteo Galli e Domenico Alberti – questo intervento produrrebbe un indubbio beneficio all’Umbria e alla Toscana del Sud con Medioetruria a Rigutino, così collegata con l’aeroporto San Francesco e con tutte le zone servite dalla ferrovia oltre che dalle attuali infrastrutture viarie bisognose soltanto di più accurata manutenzione".

Insomma, più che la raccolta di firme e le manifestazioni pubbliche (un successo quella organizzata con l’associazione Tra Tevere e Arno sabato in Provincia) ora la chiave sono le proposte concrete per riannodare il rapporto con l’Umbria per molto tempo concorde sulla scelta di Rigutino e che oggi ha improvvisamente virato sull’alternativa di Creti. Siena resta comunque un passo indietro: per arrivare all’alta velocità deve comunque ricorrere all’auto e quindi potrà solo puntare su Creti sapendo che le alternative intorno a Chiusi sono sostanzialmente impraticabili.

"Questa occasione è immancabile sia per Arezzo e sia per l’aeroporto di Perugia – spiegano Galli e Alberti – pensate di avere una stazione per treni Av a un’ora di distanza di treno in modo tale da incrementare l’accessibilità e anche il numero di passeggeri dell’aeroporto San Francesco d’Assisi, diminuire il traffico viario e diminuire le emissioni di anidride carbonica in un’area altamente congestionata dal traffico. Inoltre è stato confermato che dopo la pandemia, molti passeggeri preferiscono arrivare in aeroporto tramite treno e non tramite auto privata".

Un nuovo patto con l’Umbria che negli ultimi tempi, con l’assessore Melasecche, ha modificato radicalmente la propria posizione. Ma proprio l’interscambio tra aeroporto e alta velocità ferroviaria potrebbe essere la carta che riaccende le speranze di Rigutino. Sempre che il buon senso abbia ancora spazio.

Federico D’Ascoli