L’opposizione scalda i motori in vista della seduta congiunta di consiglio provinciale e consiglio comunale convocata per domani nella Sala dei Grandi della Provincia. Un’asseblea ad hoc, tema: Medioetruria. Il gruppo Arezzo 2020 lancia un appello per ripensare al nodo dell’alta velocità in termini nuovi. "Abbiamo sempre avuto delle perplessità sulla stazione dell’alta velocità - spiega l’ingegnere ferroviario Roberto Barone, del direttivo di Arezzo 2020- ovunque la si voglia realizzare. Pensare a una stazione dell’alta velocità ci obbliga a chiederci quale sarebbe il bacino di utenza, e quindi a quante persone servirà. La soluzione di Creti è stata individuata dopo aver raccolto numeri molto discutibili, che considerano anche il bacino di utenza di Perugia e Siena. Ma è chiaro che, alla fine, si tratta di una soluzione che non accontenterebbe nessuno e che obbligherebbe a tutta una serie di interventi infrastrutturali per servire la località". Il punto su cui le opposizioni battono non è quindi quello dell’hub alta velocità, ma quello di organizzare la stazione già esistente con interventi infrastrutturali che la rendano in grado di ricevere meglio più treni alta velocità.
"È un servizio di cui la collettività ha bisogno e che richiederebbe tutt’al più un intervento di 4 milioni, contro la cifra spropositata prevista per Creti". Addio a Medioetruria, quindi, e via alla spinta per potenziare gli arrivi e le partenze dalla stazione di Arezzo. "Questo permetterebbe di avere almeno due treni ad alta velocità in più - continua Barone - Un bel passo se pensiamo che negli ultimi anni abbiamo solo perso dei treni".
La sollecitazione di Barone, assieme a quello del capogruppo consiliare Francesco Romizi e Guido Pasquetti di Avs, uno dei fondatori del comitato pendolari, è guardare al futuro, "a un piano di rilancio del trasporto ferroviario che parte da alcune azioni chiave. Anzitutto aumentare le fermate dei treni a lunga percorrenza, sia Intercity che Frecciarossa. Dopodiché migliorare il trasporto regionale con l’introduzione di più treni veloci per Firenze e una programmazione che riduca i conflitti con l’alta velocità e dia puntualità e certezze ai pendolari. Infine, riattivare le ex stazioni di Olmo e Rigutino-Frassineto, trasformandole in fermate strategiche per studenti e lavoratori".