La missione in Umbria serve a riaprire la partita Medioetruria. E a ricucire la trama istituzionale tra Firenze e Perugia dopo lo strappo su Creti. Localizzazione indicata dai tecnici del tavolo ministeriale e confermata dal ministro Salvini qualche settimana fa con tanto di risorse assegnate: 10 milioni per la prima tranche.
Ora la partita si riapre e a farlo è il governatore toscano Eugenio Giani che ha già incrociato il tema tra le strette di mano con la neogovernatrice umbra Stefania Proietti. "Mi sono complimentato con lei per l’importante vittoria e abbiamo concordato il percorso da seguire". La via, per il momento non ancora ferrata, è quella del "tavolo congiunto di lavoro insieme ai tecnici delle due Regioni per incrociare e condividere una serie di valutazioni che alla fine dovranno portare a una sintesi". La road map è il primo tassello del percorso: e in particolare Giani ribalta metodo e obiettivo. Le tappe: confronto e sintesi tra i due governatori su progetto e localizzazione della stazione dell’alta velocità, soluzione che mette tutti d’accordo e terzo step, l’incontro al ministero dove Toscana e Umbria andranno a braccetto parlando a una voce sola. Tra i parametri sui quali si incardina l’asse (non solo politica) tra Giani e Proietti c’è quello, centrale, dello scambio ferro ferro. E da questo punto di vista, l’opzione Rigutino riprende quota. Arezzo ci crede, il presidente della Regione l’ha considerata una scelta adeguata proprio per la corrispondenza coi parametri necessari, insieme all’opzione Chiusi.
Ora il confronto riparte su una base nuova ma tenendo presenti i criteri fondamentali per realizzare la grande "autostrada" dei treni veloci che collega il centro Itala alle regioni del nord. Infrastruttura strategica, per la mobilità delle persone ma pure per gli scambi commerciali. Non a caso le categorie economiche, industriali in testa, hanno sempre rilanciato la necessità di tradurre l’idea in fatto. Il primo faccia a faccia tra i presidenti delle due Regioni sarà convocato nelle prossime settimane. Nel frattempo, Giani porta avanti un’altra questione, non meno importante sul fronte delle infrastrutture. "Mentre si riapre il confronto con l’Umbria su un’opera complessa per la quale non c’è ancora un progetto e dunque con procedure non a breve termine, è fondamentale potenziare le stazioni di Arezzo e Chiusi con più treni veloci". Una sollecitazione che il presidente della Regione rivolge a Trenitalia e Rfi. "La priorità è il miglioramento dei collegamenti dell’alta velocità. E da questo punto di vista, la prospettiva della stazione Medioetruria rende ancora più urgente il potenziamento delle corse sugli scali ferroviari di Arezzo e Chiusi.
Sarà anche un test per misurare le potenzialità e l’appeal per i viaggiatori sul nuovo hub da realizzare". L’impasse sull’opera sembra a una svolta: il primo incontro tra Giani e Proietti ha già innestato una marcia diversa nelle relazioni tra i due governi regionali. Questione di feeling politico? Certo è un elemento che aiuta ma al tempo stesso la convergenza in questo caso riguarda un’opera attesa da anni le cui potenzialità si traducono in nuovi posti di lavoro, cantieri aperti, e una stazione che garantirà collegamenti veloci con il nord per un bacino di utenza che abbraccia le regioni dell’Italia centrale.
Sul piano politico, la vittoria di Stefania Proietti è per Giani "la conferma della validità di un’alleanza larga tra le forze progressiste premiata dagli elettori". Quasi una proiezione dello schema al quale il centrosinistra sta lavorando anche in Toscana in vista delle regionali, tra un anno. Magari sui binari di Medioetruria.